Telpress: gli italiani non conoscono i benefici della nuova mobilità

Smart roads, se ne inizia a parlare ma la strada è ancora lunga 

Grande interesse per i servizi di ricarica delle auto elettriche

Se la smart mobility – la mobilità intelligente – sta entrando gradualmente nel linguaggio comune, il termine smart roads è ancora poco diffuso. Gli italiani non parlano di strade intelligenti o, comunque, non le associano a una serie di servizi come la disponibilità di informazioni sul traffico in tempo reale, la possibilità di accedere a reti wireless, la comunicazione o l’interconnessione tra i veicoli o la presenza, ad esempio, di colonnine di ricarica per le auto elettriche. Forse, stando alle conversazioni sui social network dei primi tre mesi del 2023, quest’ultimo servizio, in questo momento storico, è quello che più facilmente è associato allo sviluppo della mobilità sostenibile, ma è circoscritto ai possessori di auto elettriche, prevalentemente maschi (76,6%). 

Secondo le analisi Telpress, il riferimento alle smart roads nelle conversazioni social sulla mobilità sostenibile negli ultimi tre mesi ha rappresentato l’1,3%: 342 mentions che hanno prodotto 17.110 interazioni con una reach di 1,97 milioni dovuto alla condivisione di qualche articolo sui social di testate specializzate. Dall’analisi delle conversazioni, però, si percepiscono i due problemi che interessano gli italiani in tema di mobilità sostenibile in questo momento storico: un servizio unico di infomobilità, sia urbana che autostradale, e la difficoltà di carica per le auto elettriche. Se si parla di strade e in alcuni casi di autostrade, invece, il tema più ricorrente è quello della mancanza di manutenzione, soprattutto nelle grandi città. 

I dati emergono dal Report dell’Osservatorio sui media e la comunicazione realizzato di Telpress Italia attraverso l’analisi basata sul monitoraggio del web e i principali social network (Facebook, Twitter, Instagram, TikTok e YouTube) tra gennaio e marzo 2023 sulla mobilità intelligente realizzata con la piattaforma MediaScope™ che consente la rilevazione in tempo reale e la relativa analisi dei dati delle conversazioni del web e dei social network su keyword definite. Dai dati raccolti ed elaborati dal team di giornalisti, esperti e analisti di Telpress, si evince che le smart roads sono ancora poco conosciute. 

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Figura 1. I dati delle conversazioni online sulla mobilità sostenibile e, nel riquadro, quelli sulle smart roads

La mobilità sostenibile è, invece, uno dei temi più ricorrenti nelle conversazioni degli ultimi mesi che nel periodo dal 1° febbraio al 26 marzo è stato associato prevalentemente al dibattito sull’auto elettrica e i servizi ad essa associati facendo registrare circa 28 mila mentions che hanno generato 2 milioni di interazioni e 93 milioni di reach. Si tratta di numeri significativi sostenuti anche dalla repentinità degli scambi, come indica con chiarezza la netta prevalenza dell’utilizzo del canale Twitter. Seguono YouTube e Instagram, quasi come da tradizione per temi di questo genere e resta confermata la quasi estraneità di TikTok a temi sensibili come quello analizzato. Quella della smart mobility e in particolare dell’auto elettrica rimane, per il momento, ancora una questione che interessa poco le donne, anche se declinata nel suo aspetto più politico di sostenibilità, con pochi riferimenti a quella “intelligente” dunque, ma nella maggioranza dei casi con “mezzi” propri. 

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Figura 2. Quella della smart mobility ed in particolare dell’auto elettrica resta, per il momento, ancora una questione che interessa poco le donne, anche se declinata nel suo aspetto più politico di sostenibilità. 

Lo strumento più utilizzato per muoversi in maniera intelligente e sostenibile è il proprio smartphone esclusivamente attraverso le app di servizi come il pagamento della sosta, la prenotazione di un taxi o di mezzi per la mobilità dolce come monopattini o biciclette a noleggio, sempre più diffusi nelle nostre città, il car o il bike sharing, la prenotazione di parcheggi. Ma le applicazioni più diffuse e utilizzate sono quelle di mappe, veri e propri navigatori Gps che molti collegano al monitor della propria auto.

di Margherita D’Innella Capano, General Manager Telpress Italia S.r.l.  

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