Smart city fa rima con mobilità integrata e sostenibile

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Smart city fa rima con mobilità integrata e sostenibile

 

di Janina Landau, Class CNBC

Pioggia battente, traffico in tilt, immondizia accatastata lungo le strade, un clima di ansia generale. No, non è la descrizione di oggi della Città eterna ma come nel 1982 un genio della cinematografia come Ridley Scott in Blade Runner immaginava Los Angeles nel 2019.

Mancano i taxi volanti ma la situazione sembra simile. Quello che però sta piano piano cambiando è la sempre maggiore consapevolezza che il futuro delle città deve ripartire dal binomio smart e green. Per fare in modo che le città siano meno inquinate e più a misura d’uomo un cambio di rotta anche nel sistema dei trasporti diventa centrale. 

Non a caso nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono stati predisposti per le infrastrutture per una mobilità sostenibile 31,46 miliardi di euro mentre per la transizione energetica e la mobilità sostenibile 25,36 miliardi. Risorse importanti che si inseriscono in un quadro tutt’altro che roseo. Attualmente, infatti, l’80% degli italiani si sposta utilizzando mezzi privati, il 15% ricorre a modalità condivise o al trasporto pubblico e solo il 5% utilizza i servizi ferroviari. 

Eppure nelle grandi città sta prendendo sempre più quota un nuovo modello di “spostamento urbano”: la mobilità integrata. Si tratta di un sistema che rende più facile e rapido spostarsi, integrando i mezzi di proprietà, i mezzi pubblici e la micromobilità. Può cioè offrire soluzioni che consentano di raggiungere la meta desiderata nel più breve tempo possibile, utilizzando anche il trasporto pubblico e i veicoli in sharing come monopattini, biciclette, scooter e automobili elettrici, per percorrere il cosiddetto “last mile”. 

Ma il futuro va oltre e già si guarda alla nuova idea di MaaS (Mobility-as-a-Service), basata sul passaggio da uno stile di vita incentrato sul possesso di un mezzo privato a una nuova concezione della mobilità condivisa, che offra vantaggi non solo al singolo cittadino ma anche alla collettività. La caratteristica principale del Mobility-as-a-Service sta nell’offrire ai viaggiatori soluzioni basate sulle loro reali esigenze di viaggio, integrando così i servizi erogati dal pubblico con quelli erogati da agenzie di sharing private. È un tipo di modello applicabile principalmente nelle grandi città e fondamentale sarà il ruolo della tecnologia per la sua diffusione: gli utenti, attraverso l’accesso a una piattaforma unica, potranno pianificare il proprio viaggio pagando l’intera spesa attraverso un unico account personale. 

Personalizzare il proprio viaggio, renderlo flessibile è uno dei tanti benefit che questo tipo di modello può offrire, anche solo rendendo integrato il sistema di mobilità pubblico e quindi mettendo in connessione treni, aerei e tram tramite un unico portale. In Italia grazie al fondo complementare del PNRR numerose città potranno attivare dei progetti pilota. 

Innovazione, tecnologia, sinergia tra pubblico e privato. Ma non solo. Le città di domani potranno essere realmente efficienti, green e sostenibili anche e soprattutto se avverrà un vero cambio di passo nella mentalità dei cittadini.

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