PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE INTERMODALE E INTERCONNESSA 

Neutral shift: elettrificazione, idrogeno e biocombustibili al centro del piano industriale
L’analisi di scenario a cura del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane

Una mobilità sostenibile e responsabile, capace di soddisfare il bisogno delle persone di muoversi, connettersi e viaggiare senza alterare gli equilibri dell’ecosistema o sacrificare altri valori fondamentali. 

Un sistema di infrastrutture – ferrovie, strade, stazioni, porti, aeroporti e terminali merci – sempre meglio integrate tra loro a beneficio di efficaci servizi di mobilità collettiva e di una logistica multimodale. Prosegue in questa direzione, e con questi obiettivi, l’impegno del Gruppo FS Italiane guidato dall’Amministratore delegato Luigi Ferraris per contribuire a far progredire tutto il settore dei trasporti, così da rendere attrattivo – perché facile, conveniente e sostenibile per l’ambiente – completare un viaggio passando da un treno a un bus o a un altro mezzo privato o condiviso con un biglietto unico e l’ausilio di piattaforme digitali dedicate. O, nel caso delle merci, affidare alla ferrovia il trasporto sulle lunghe distanze terrestri, e agli altri mezzi il primo e ultimo miglio.

I numeri, infatti, parlano chiaro. Se non vogliamo che in dieci anni le strade europee siano percorse da altri 700/800 mila veicoli commerciali, occorre agire in fretta, agevolando una transizione verso una mobilità sostenibile, intermodale e interconnessa che non è più pensabile rimandare. 
La scelta quotidiana di come spostarsi, infatti, ha delle conseguenze significative sul pianeta. Il settore dei trasporti è uno tra i più impattanti e l’unico a non essere riuscito a diminuire le proprie emissioni climalteranti. In questo contesto, il treno e le modalità di trasporto condivise e collettive, oltre alla mobilità dolce, possono fornire la soluzione all’inversione di un trend negativo – in termini non solo di gas serra, ma anche di inquinanti, incidentalità e congestione – ormai purtroppo consolidato da tempo. 

Frecciarossa

Restringendo l’analisi al solo impatto climatico, in Italia il settore dei trasporti produce il 27% delle emissioni di gas a effetto serra, mentre le emissioni dirette del comparto ferroviario incidono in minima parte, solo uno 0,4% del totale. A pesare di più è il trasporto su strada, responsabile del 72% delle emissioni. E’ in questo contesto che Ferrovie dello Stato Italiane, tra i più grandi gruppi industriali italiani, lavora per diventare il fulcro di un nuovo sistema di mobilità sostenibile che offra soluzioni di trasporto collettivo e intermodale, in grado di ridurre le emissioni che inquinano e alterano il clima, a beneficio dell’ambiente, della salute pubblica e della qualità della vita. 

Un sistema che liberi le città da inquinamento, traffico e incidenti. Per questo, nel suo piano industriale, il Gruppo ha fissato di raggiungere la neutralità carbonica nel 2040, dieci anni prima rispetto alla tabella di marcia dell’Unione Europea. Un piano industriale che, per i prossimi dieci anni, è sostenuto da 200 miliardi di euro di investimenti con cui FS mira a incrementare la capacità della rete ferroviaria del 20%, dare certezza di esecuzione delle opere infrastrutturali ferroviarie e stradali, favorire il trasporto collettivo multimodale rispetto a quello privato, incrementare, fino a raddoppiare rispetto al 2019, il trasporto merci su ferro, aumentare l’autonomia energetica. 

Per avanzare verso il traguardo net-zero e contribuire alla riduzione delle emissioni del settore dei trasporti, FS Italiane sta procedendo lungo quattro linee di azione: 

Per quanto riguarda il modal shift, FS cerca di far spostare sempre più persone attraverso treni, bus, mobilità dolce e altri mezzi collettivi e condivisi nonché trasportare su ferro una quota crescente di merci, togliendo quindi auto e camion dalle strade. Sta ampliando la rete ferroviaria per renderla più capillare e diffusa, con 1.000 chilometri di nuove tratte ferroviarie ad alta velocità. Sta trasformando le stazioni in nodi di intermodalità e poli di attrazione per lo sviluppo del territorio, dove trovare appunto non solo treni, ma anche taxi, car e bike sharing, monopattini, e altri servizi utili per viaggiatori, cittadini e turisti. 

Treno Blues

Per quanto riguarda la dismissione dei combustibili fossili, il piano industriale prevede l’elettrificazione di oltre 2.000 chilometri di linea, che significa eliminare gradualmente dalla circolazione i mezzi diesel inquinanti ed energivori. Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo, sta integrando la flotta regionale con i treni Blues caratterizzatati da una tecnologia ibrida a tripla alimentazione: diesel, elettrica e a batteria. 

Il Gruppo sta studiando anche soluzioni che sfruttino l’idrogeno. Qbuzz, la società del Gruppo che opera nel trasporto pubblico locale dei Paesi Bassi, ha una flotta di bus elettrici ai quali si aggiungono diversi bus alimentati a idrogeno che permettono una riduzione di 1.375 tonnellate di CO2 ogni anno. 

FS sta sondando, inoltre, soluzioni per alimentare i treni con biocombustibili, ricavati per esempio dagli scarti delle falciature e delle potature effettuate nelle aree ferroviarie o nelle strade. In Calabria da qualche mese viaggiano i primi treni del Gruppo FS Italiane alimentati esclusivamente con HVO in purezza, un biocarburante fornito da Eni Sustainable Mobility che può contribuire alla riduzione di oltre l’80% delle emissioni di CO2eq (calcolate lungo l’intera catena del valore del prodotto, in base alla materia prima utilizzata, rispetto al mix fossile di riferimento, ndr).

Treno Rock

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