LA SCOMMESSA DI SCUTER: VEICOLI ELETTRICI 100% MADE IN ITALY

Un piano per costruire una filiera totalmente su base locale in Italia

L’obiettivo? Diventare il primo produttore a farlo. Ci racconta come il fondatore Gianmarco Carnovale 

La mobilità urbana si tinge di arancione. Cos’hanno di diverso i vostri scooter rispetto agli altri modelli che già vediamo per le strade italiane? Quali sono i vantaggi?

“Sono migliori per due motivi: sono semplicissimi da utilizzare, comodi e agili nel traffico come un normale ciclomotore e allo stesso tempo offrono un tipo di protezione molto simile a quello di una piccola auto elettrica. Così si dimezzano i tempi di spostamento dell’auto mantenendo la protezione e la sicurezza della cabina. Inoltre, i nostri sono mezzi molto robusti e privi di parti facilmente vandalizzabili, usurabili o facili da rubare. Fattori importanti che causano la perdita di soldi in quanto i mezzi diventano inutilizzabili e i costi di riparazione più alti. Quelli di Scuter sono invece i primi ciclomotori al mondo che sembrano delle macchinette dal punto di vista del comfort e che sono progettati con le caratteristiche di robustezza di un autobus.” 


Oltre al servizio dei cittadini, anche quello per le aziende. Qual è il vantaggio per chi adotta una flotta aziendale dei vostri scooter?

“Il primo vantaggio è sicuramente dal punto di vista della sostenibilità ambientale. L’azienda che adotta una flotta Scuter può dimezzare i tempi di spostamento all’interno dell’area urbana al contempo divenendo green. I nostri mezzi elettrici sono privi di parti plastiche e realizzati con filiera di produzione corta. Così si offre ai propri dipendenti un oggetto che di fatto non è un ciclomotore e che dà loro protezione, comodità e sicurezza. Un altro vantaggio è che per guidare i nostri mezzi non serve mettere il casco, perché il nostro è l’unico ciclomotore al mondo che si guida semplicemente allacciando la cintura di sicurezza.”

Da luglio avete avviato i test commerciali anche a Milano. Qual è il riscontro?

“Milano è la prima città in cui puntiamo ad aprire un servizio. La sperimentazione commerciale è partita a luglio in una piccola località turistica del sud Italia dove stiamo avendo un buon riscontro da parte dell’utenza. Il cliente si iscrive con grande facilità al servizio, si registra, sale, e infine lascia una recensione in app, che è già disponibile sugli store e sarà utilizzabile nelle diverse località man mano che ci espanderemo. Stiamo dialogando con diverse istituzioni, amministrazioni e comuni. Partiremo invece più avanti con l’espansione in città. Vorremmo offrire i nostri servizi non solo alle aziende, ma anche alle istituzioni, come i comuni. Daremmo quindi alle amministrazioni solamente la piattaforma tecnologica, e i comuni si occuperebbero direttamente del servizio di sharing.”

Vi distinguete per essere un produttore di mezzi elettrici Made in Italy. 

“Ci vantiamo di essere l’unico produttore di veicoli elettrici totalmente Made in Italy. Gli altri, di solito, comprano i propri veicoli in Cina a cui applicano il proprio brand. Noi, invece, cerchiamo di comprare la maggior parte delle componenti in Italia. Stiamo cercando di dare vita a una filiera totalmente italiana, ed è questo che ci contraddistingue. Produciamo in Italia tramite una fabbrica che fornisce il servizio di assemblaggio e i componenti che utilizziamo sono acquistati da produttori storici italiani a cui commissioniamo le componenti del veicolo. Abbiamo un piano che ci permetterà negli anni di costruire una filiera totalmente su base locale. Se ora circa il 50% del mezzo è Made in Italy, vogliamo arrivare al 100% e diventare il primo produttore a posizionarsi in questo senso. Credo che questo sia un aspetto molto interessante, anche alla luce del dibattito che c’è su queste cose.” 



Bio
Gianmarco Carnovale. Imprenditore, tecnologo, architetto di ecosistemi, facilitatore di connessioni, editorialista, speaker, policy advocate, consigliere politico e consulente di open innovation, tra i pionieri dell’innovazione sulla scena romana dalla fine degli anni ‘90. È stato fondatore di diverse imprese tecnologiche nell’ambito software, nuovi media, consumer electronics, mobile, apparati per telecomunicazioni; tra il 1998 e il 2010 è stato responsabile delle strategie in una holding di investimenti e un company Startup della Regione Lazio,e del Consiglio Direttivo dell’associazione InnovUp; è amministratore della holding di partecipazioni Mentor Co; è Presidente e Amministratore Delegato di SCUTER, startup hard tech che sviluppa un sistema di mobilità urbana basata su di una piattaforma cloud e un veicolo elettrico proprietario innovativo, nonchè ideatore e curatore del festival Rome Startup AgriFood-Tech Italia, ed è stato membro attivo del Consiglio di Sviluppo Economico di Roma Capitale, della Commissione Startup della Regione Lazio,e del Consiglio Direttivo dell’associazione InnovUp; è amministratore della holding di partecipazioni Mentor Co; è Presidente e Amministratore Delegato di SCUTER, startup hard tech che sviluppa un sistema di mobilità urbana basata su di una piattaforma cloud e un veicolo elettrico proprietario innovativo, nonchè ideatore e curatore del festival Rome Startup Week.

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