La piattaforma di TTS Italia per la mobilità del futuro

Pubblico e privato insieme per gli investimenti nel settore

Intervista a Rossella Panero, Presidente TTS Italia

La pandemia ha lasciato un segno importante in molti settori. Cosa ha cambiato e cambierà sul versante della mobilità?

“Sicuramente, nell’immediato periodo post-pandemico, si è dovuto cercare e trovare un nuovo equilibrio fra domanda di mobilità e offerta di trasporto in grado di assicurare la sicurezza degli spostamenti e allo stesso tempo la sostenibilità attraverso politiche nuove di gestione della domanda. Si è dovuta ripensare la pianificazione dell’offerta di trasporto, tanto in termini di persone che di merci. 

La pratica ormai consolidata dello smart working ha reso la mobilità meno regolare e dunque meno prevedibile, portando a privilegiare la flessibilità del mezzo privato, a discapito del tpl. Si è messa in luce la potenzialità della sharing mobility, e sicuramente sono emerse tutte le potenzialità e allo stesso tempo fragilità della catena logistica. Si è avuta un’accelerazione verso la digitalizzazione dei processi e dei sistemi, anche grazie al PNRR, un’occasione di crescita di estrema importanza. Insomma, si è dato il via a una rivoluzione che è ancora in corso di implementazione.”

I progetti di smart roads possono essere implementati anche in aree urbane? Se sì, quali e con quali benefici?

“Certamente noi auspichiamo che vengano applicati anche in ambito urbano e pensiamo che possano portare un grande valore aggiunto in termini di servizi. Basti pensare alla guida autonoma, connessa e cooperativa: se vogliamo che questi veicoli circolino nelle nostre città, il punto di partenza sono le infrastrutture intelligenti che assicurino proprio il dialogo veicolo-infrastruttura. Le infrastrutture intelligenti possono costituire uno strumento di rilancio anche per il tpl, così come per altri servizi di mobilità innovativi e personalizzati secondo le esigenze della domanda che si evolve.

Smart road può essere sinonimo di maggiore sicurezza e di sostenibilità, ma solo se si prevedono da un lato adeguate politiche di mobilità e dall’altro l’effettiva possibilità per l’utente di accedere agevolmente a tutti i servizi offerti.”

Quali sono, secondo Lei, le città italiane più avanti in questo ambito? 

“Torino è stata tra le prime città in Italia ad avviare la sperimentazione di sistemi per la guida autonoma, connessa e cooperativa all’interno di un contesto urbano. La presenza di una Centrale della Mobilità integrata e tecnologicamente avanzata per la gestione della mobilità è stato certamente uno dei punti di forza per l’avvio dell’iniziativa strategica ‘Torino Smart Road’, guidata dal Comune di Torino e in collaborazione con il mondo della ricerca e dell’innovazione del settore automotive e ICT. Senza considerare che Torino è anche coinvolta in importanti progetti legati alla guida autonoma e connessa quali SHOW, C-Roads Italy 2 e IN2CCAM. Infine, è tra i Living Lab individuati dall’iniziativa nazionale ‘MaaS4Italy’.

Torino è tuttavia in buona compagnia. Con Milano, per esempio, altro Living Lab individuato dall’iniziativa nazionale ‘MaaS4Italy’. E ancora, Trento e Verona che, insieme a Torino, sono tra i test sites del progetto C-Roads Italy 2 dedicato alla sperimentazione dei servizi C-ITS in ambito urbano.”

Quando si parla di infrastrutture si richiama sempre la collaborazione tra pubblico e privato. Cosa si può fare per potenziare questa sinergia?

“Posso dire quello che sta facendo TTS Italia. Nel 2014 abbiamo lanciato una Piattaforma per gli Enti Locali, a cui si aderisce a titolo assolutamente gratuito, e che è nata proprio per favorire lo scambio e il dialogo tra pubblico e privato in un ambiente neutrale e super partes quale quello di un’Associazione no profit come TTS Italia. 

Da un lato per i player privati la conoscenza delle esigenze della PA e in particolare degli Enti che hanno la responsabilità di gestire la mobilità e dall’altro per i soggetti pubblici la conoscenza dell’offerta del mercato in rapida evoluzione costituiscono un elemento fondamentale per la riuscita delle iniziative di investimento nel settore. Pensiamo quindi di continuare a lavorare in tal senso per favorire la sinergia e facilitare la reciproca conoscenza.”

Dove in Europa è più evidente la digitalizzazione dei trasporti?

“Si tratta di un raggio d’azione molto ampio. La risposta cambia in base al settore di innovazione a cui si fa riferimento. Ad esempio, in campo MaaS sicuramente i paesi del Nord Europa hanno fatto da apripista. Nell’ambito della mobilità autonoma, connessa e cooperativa, un importante slancio è arrivato dai Paesi facenti parte della C-Roads Platform, tra cui peraltro c’è anche l’Italia.”

Rossella Panero, laureata in Fisica presso l’Università degli Studi di Torino, inizia la sua esperienza professionale nel settore automotive occupandosi di innovazione nei primi progetti di ricerca dedicati alle tecnologie telematiche applicate ai trasporti (poi Intelligent Transport Systems – ITS). Nel 2001 inizia la sua esperienza nel mondo delle partecipate pubbliche, dapprima come Responsabile R&S presso 5T, prima partecipata in Italia dedicata allo sviluppo e gestione degli ITS per gli Enti Locali, e poi come Chief Information Officer per il Gruppo Torinese Trasporti (GTT). Dal 2010 assume il ruolo di Direttore di 5T Srl, consolidando le sue capacità manageriali e amministrative. Nel 2011 viene scelta, per la sua esperienza e competenza come Presidente di TTS Italia, l’associazione nazionale per gli ITS che vede circa 80 soci pubblici e privati che operano nel settore della smart mobility. 

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