JAGUAR LAND ROVER DIVENTA FULL ELECTRIC GIÀ NEL 2025

Il mondo dell’auto verso un cambiamento radicale: l’Europa protagonista della rivoluzione

Il CEO di JLR Italia Marco Santucci traccia la strada del brand verso le zero emissioni entro il 2039

“Abitudine, consuetudine e tradizione sono più forti della verità.
C’è bisogno di una nuova rivoluzione dello spirito,
c’è bisogno di un nuovo entusiasmo, di distruggere il vecchio”

Voltaire

Quello che stiamo vivendo nel mondo dell’auto è un cambiamento radicale, profondo, mai visto prima in oltre 150 anni di storia. Possiamo parlare addirittura di rivoluzione perché l’automotive è un comparto cardine per l’Europa: rappresenta l’8% del Pil e vale 13 milioni di posti di lavoro. Ma non solo: siamo nel pieno di una sfida dove l’Europa gioca un ruolo chiave, soprattutto in considerazione dello sviluppo che la Cina sta portando avanti in questo settore.

Va ricordato che il Paese della Grande Muraglia, primo produttore al mondo di gas serra, è anche il primo Paese per investimenti per la transizione energetica, con 546 miliardi, oltre la metà degli investimenti globali. Seguono l’Europa, con 180 miliardi di dollari, e gli Stati Uniti, con 140 miliardi. Non solo: la Cina è anche il maggiore produttore di impianti rinnovabili e di e-car: sono stati prodotti sempre in Cina la metà degli impianti eolici e solari e delle auto elettriche vendute nel mondo.

Detto questo, va poi considerato che nel giro di vent’anni, l’auto europea media è diventata più pesante del 60% e costa il 50% in più.

Le case automobilistiche, che per decenni si sono concentrate sullo sviluppo dei motori termici per renderli più performanti e meno inquinanti, stanno cambiando radicalmente il loro approccio concentrandosi su motorizzazioni ancora più pulite, molto più efficienti e adottando tecnologie per rendere le auto sempre più sicure, questo per non commettere lo stesso errore che in passato ha portato grandi colossi leader in altri settori a scomparire completamente dal mercato per non aver saputo intercettare i nuovi trend in arrivo.

Oggi sta cambiando tutto. Prima era il motore a scoppio a dettare l’agenda delle case automobilistiche, ora chi una volta fabbricava solo auto (il “ferro” come si dice in gergo), di fatto fa un altro mestiere. Bisogna eccellere in più discipline, con requisiti molto diversi: veicoli elettrici, software, servizi di mobilità, economia circolare, e molto altro ancora, portando così le case a rivedere radicalmente il loro modello di business tradizionale.

Questo nuovo scenario, ampio e frammentato, è caratterizzato anche da una volatilità senza precedenti dal punto di vista tecnologico ed economico. Ed è qui che serve un supporto, coordinato e coerente con questo grande cambiamento, da parte dei governi europei, come afferma anche il presidente dell’Acea, l’Associazione Costruttori, Luca De Meo: “Le case automobilistiche europee ora si trovano in una posizione di relativa fragilità rispetto agli Stati Uniti, che incentivano massicciamente la loro industria, o rispetto ai cinesi, che la organizzano a suon di piani strategici, noi sforniamo regolamenti, spesso
con poca coerenza, facendo fatica ad affrontare le sfide in modo olistico.”

La mobilità è cambiata radicalmente negli ultimi anni, basti pensare ai treni ad alta velocità, ai collegamenti aerei più frequenti ed economici per non parlare dell’utilizzo delle teleconferenze o l’introduzione dei tutor sulle autostrade. Quanto ci metterà il cliente ad adeguare l’utilizzo “tradizionale” della propria auto?

Infine, abbiamo il cambiamento climatico, riconosciuto ormai da tutti i governi che hanno ora un obiettivo comune nel ridurre il proprio impatto per lasciare, alle generazioni future, un mondo capace di soddisfare i propri bisogni così come abbiamo avuto la possibilità di farlo noi.

In questo contesto Jaguar Land Rover sta lavorando in modo molto innovativo, soprattutto sul fronte dell’economia circolare. Questo concetto si basa sull’idea di ridurre al minimo lo spreco e massimizzare l’utilizzo delle risorse. Come? Attraverso il recupero e il riutilizzo di materiali di ogni genere e l’uso di parti realizzate con elementi mai visti prima.

Un esempio per tutti sono ovviamente le batterie delle auto elettriche. La collaborazione che JLR ha con la britannica Wykes Engineering per sfruttare le batterie esaurite della Jaguar I-Pace è la dimostrazione che anche una piccola multinazionale può realizzare efficienze industriali in questo campo. I primi tre progetti sono in fase di definizione e potrebbero portare a uno dei più grandi sistemi di stoccaggio di energia rinnovabile nel Regno Unito. In pratica stiamo realizzando un sistema di accumulo dell’energia utilizzando le batterie dell’auto elettrica I-Pace.

Ciascun sistema includerà 30 batterie provenienti da prototipi Jaguar e veicoli di prova e un inverter per una capacità del sistema di 2,5 Megawattora. E poiché ogni sistema di accumulo ha il proprio inverter, può immettere elettricità nella rete durante le ore di punta e prelevare elettricità dalla rete durante le ore non di punta quando la domanda è inferiore per tamponare i futuri carichi di punta.

È solo un esempio tra tanti ma molto concreto, che spiega come Jaguar Land Rover punta a zero emissioni di carbonio entro il 2039, passando attraverso una serie di tappe virtuose cominciate anni fa con l’adozione di materiali sempre più sostenibili, come tessuti di grande pregio alternativi alla pelle o l’alluminio riciclato, per non citare, poi, il lancio di Jaguar come un brand solo elettrico nel 2025.

Leggi il terzo numero di WAVE - Smart Mobility Magazine

Smart Ways: DESTINAZIONE NET ZERO - VERSO LA DECARBONIZZAZIONE DEI TRASPORTI”

Leggi WAVE Magazine