Editoriale

Banale dire che il futuro è già qui. Eppure, è utile ribadirlo. Siamo protagonisti della “tempesta perfetta”, in cui trasporti, energia e digitale convergono, dialogano, e  non possono più considerarsi a sé stante. 

Oggi, non si può parlare di mobilità senza parlare di digitalizzazione di sistemi e della nuova componentistica necessaria. Così come non si può parlare di mobilità sostenibile senza parlare di fonti rinnovabili e di nuove infrastrutture fisiche di ricarica e digitali. 

E’ questo il principio per la realizzazione delle smart roads, le “strade intelligenti”, il cui termine già presuppone lo sviluppo, l’implementazione e l’utilizzo esteso di modelli innovativi e  integrati. Basti pensare alla nebulosa dell’Internet of Things (IoT), un ecosistema digitale che permette la connessione tra oggetti, in un continuum tra fisico e digitale. E quindi applicabile oggi anche su larga scala, come per le infrastrutture stradali, ferroviarie e aeroportuali. 

Ed è proprio dalle smart roads che abbiamo scelto di iniziare il viaggio di questo numero di WAVE verso la mobilità sostenibile. Una rivoluzione che passa prima di tutto per le infrastrutture – stradali, aeree e ferroviarie – ma che coinvolge il mondo dei veicoli  e dei nuovi servizi di mobilità. Tutti insieme per la creazione di tecnologie all’avanguardia e che inevitabilmente influenzeranno (ma già lo stanno facendo) le abitudini dei consumatori e la configurazione delle nostre città. 

Non è una rivoluzione che viene dall’alto ma, al contrario, che riflette nuovi modelli di consumo  che tutti noi stiamo accogliendo con favore nelle nostre vite di tutti i giorni. Si tratta di risposte ai grandi cambiamenti culturali delle nostra società come, ad esempio, la disintermediazione, la velocità e l’integrazione tra fisico e digitale, ribattezzata ad esempio onlife dal filosofo Luciano Floridi.

Oggi tutto questo è realtà e non parliamo più al futuro. Siamo entrati a far parte di una rivoluzione (forse) senza accorgercene, ma ne siamo tutti protagonisti. Perché in fondo, la scienza, la tecnologia e l’uomo, come insegna la storia, non possono che progredire. 

E noi siamo qui per raccontarlo. 

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INTERMOBILITA' E SMART MOBILITY

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