DIVENTARE NET ZERO ENTRO IL 2040 È POSSIBILE

Il traguardo fissato dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane

Nelle stazioni i pannelli fotovoltaici per sfruttare l’energia solare che farà muovere anche i treni.
Con le attivazioni del 2023 e del primo semestre 2024 verso il superamento di 5,6 MW di energia autoprodotta

I trasporti costituiscono uno tra i settori più impattanti dal punto di vista ambientale: in Italia sono responsabili del 27% del totale delle emissioni di gas climalteranti. Rispetto ad altri settori, quali per esempio l’agricoltura, l’industria e l’edilizia, quello dei trasporti registra un forte ritardo nel percorso di decarbonizzazione stabilito dai framework europei.

Tuttavia ci sono differenze significative tra le varie modalità di spostamento: le emissioni dirette del settore ferroviario incidono solo in minima parte (0,4% del totale). Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, il treno è la forma più ecologica di trasporto passeggeri, che batte automobile e
aereo grazie alle minori emissioni di gas serra.

Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane sente la responsabilità di accelerare verso una mobilità a zero emissioni e spronare l’intero comparto dei trasporti a fare lo stesso. Un sistema di mobilità sostenibile, infatti, porta ad abbassare i livelli di inquinamento, a decongestionare gli spazi urbani, a ridurre il tasso d’incidentalità sulle strade. A beneficio della salute pubblica e della qualità di vita delle persone. FS ha fissato l’obiettivo di diventare net zero entro il 2040, 10 anni prima rispetto alla tabella di marcia dell’Unione Europea. Il traguardo prevede uno step intermedio: prendendo come base di riferimento il 2019, FS vuole dimezzare le emissioni dirette e indirette (Scope 1 e Scope 2) e ridurre del 30% quelle della catena del valore (le cosiddette Scope 3) entro il 2030.

Per avanzare verso la neutralità carbonica, FS sta puntando sull’autoproduzione di energia pulita per generare (a regime) 2,6 TWh all’anno e arrivare a coprire almeno il 40% di fabbisogno di energia elettrica. Nelle stazioni, nelle officine e in altri spazi di proprietà si stanno installando pannelli fotovoltaici per sfruttare l’energia solare: fra le attivazioni del 2023 e quelle del primo semestre del 2024,
il Gruppo supererà 5,6 MW di energia autoprodotta. Questa, nei prossimi anni, farà muovere anche i treni.

Oltre al grande progetto sul fotovoltaico, il Gruppo sta lavorando sulla riduzione dei consumi: i treni regionali Pop e Rock, finanziati con i Green Bond, permettono di ridurre del 30% i consumi rispetto ai treni della generazione precedente.

Anche le stazioni e le officine sono oggetto di interventi di riqualificazione energetica. Con il progetto Smart Station, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) telemonitora e telegestisce gli impianti di illuminazione, i consumi di gas e di acqua delle stazioni per ridurre gli sprechi e massimizzare il risparmio energetico. Le operazioni di riqualificazione energetica delle circa 2.200 stazioni di RFI permetteranno, a regime, una riduzione di oltre 20.000 TEP all’ anno relativamente al fabbisogno energetico e di oltre 30.000 tonnelate di CO2eq all’anno in termini di emissioni climalteranti.

Anche nelle officine di Trenitalia ci si adopera per diminuire i consumi attraverso il riscaldamento a nastri radianti, sistemi di illuminazione a led, compressori ad alta efficienza energetica per le lavorazioni. Il progetto Green Light 2.0 di Anas (Gruppo FS) prevede la sostituzione dei vecchi corpi illuminanti con sistemi di illuminazione di ultima generazione in 800 gallerie in tutta Italia, per un risparmio medio annuo di circa 750.000 MWh, evitando emissioni in atmosfera di circa 18.500 tonnellate di CO2. Il progetto Green Island, invece, intende posizionare lungo la rete autostradale stazioni fotovoltaiche di ricarica veloce per auto elettriche, complete di data center, pensiline e illuminazioni a energia solare.

Il Gruppo, poi, è impegnato nel phase out dai combustibili fossili. Il piano industriale prevede l’elettrificazione di ulteriori 2.000 chilometri di linea, che significa eliminare gradualmente dalla circolazione i mezzi diesel inquinanti ed energivori. Trenitalia sta integrando la flotta regionale con
i treni Blues caratterizzati da una tecnologia ibrida a tripla alimentazione: diesel, elettrica e a batteria. Per le tratte non elettrificate, si stanno sperimentando i biocarburanti: la scorsa estate, in Calabria, ha viaggiato il primo treno alimentato esclusivamente con HVO (Hydrotreated Vegetable Oil). Si tratta di un carburante prodotto da materie prime di scarto e rinnovabili come oli esausti da cucina e vegetali,
residui dell’industria agroalimentare. I test effettuati con l’HVO hanno evidenziato delle prestazioni positive sia dal punto di vista ambientale sia di efficienza. Consente, infatti, di ridurre di oltre l’80% le emissioni di CO2eq.

Un piano di efficientamento energetico che vede in prima linea anche il Polo Logistica che nel 2022 ha conseguito un risparmio all’ambiente di 1,8 milioni di tonnellate di CO2 grazie al modello di logistica integrata sostenibile. Per raggiungere questo importante obiettivo, è stato lanciato un piano di rinnovo della flotta che ha previsto l’acquisto di nuovi locomotori elettrici e ibridi, nuovi carri e navi ibride
per un risparmio del 25% sui consumi di energia. Avviato anche un piano di sperimentazione di new fuels (biocombustibili e combustibili alternativi), oltre a un programma di illuminazione più efficiente con la sostituzione delle lampade torri faro che illuminano i terminal con sistemi a led più ecosostenibili.

Grazie alla sua strategia di lungo periodo che ruota attorno alla sostenibilità, il Gruppo FS è capofila di un sistema di mobilità green a misura di uomo e di ambiente.

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