ARRIVANO LE CITY PLUG LA RICARICA DIVENTA SMART

Ecco larivoluzione elettrica che trasforma le nostre città

L’evoluzione infrastrutturale per una nuova esperienza di mobilità urbana. La racconta l’Ad e Presidente di A2A E-Mobility Fabio Pressi

La smart city è la città del futuro – fornendo una migliore qualità della vita delle persone e un uso migliore delle risorse energetiche nell’ottica di una maggiore sostenibilità. Tra i pilastri della smart city figura anche la mobilità. Come siete impegnati su questo fronte?

“Quando parliamo di mobilità sostenibile, della mobilità delle nostre città, non possiamo non pensare alla mobilità elettrica, una componente importante del settore che contribuisce alla transizione energetica e agli obiettivi di decarbonizzazione. Come A2A E-Mobility attualmente siamo concentrati sul trovare soluzioni per i nostri centri urbani. Questo perché nel DNA di Gruppo c’è l’attenzione alle comunità. Negli ultimi tre anni ci siamo focalizzati sul progettare infrastrutture pensate per l’ambito cittadino nazionale – lo ricordiamo, molto diverso da quello di altri contesti europei o statunitensi. Vogliamo, dobbiamo, trovare nuove soluzioni per le nostre città, sia per quelle con importanti centri storici, sia per quelle densamente abitate e sempre più frequentate. La nostra infrastruttura di ricarica è pensata con questo obiettivo e con un approccio nuovo che permette di ricaricare l’auto anche in assenza di box. 

Oggi siamo il terzo player nazionale con 2.500 punti di ricarica su tutto il territorio, a partire dalla Lombardia dove siamo presenti con un’infrastruttura al 70% in corrente alternata e al 30% in corrente continua. La prima favorisce una ricarica lenta e quindi diffusa e, per come è progettata, non necessita di grandi interventi lato reti elettriche perché le prese sono tutte collegate in bassa potenza: le City Plug hanno proprio queste caratteristiche. Le colonnine compatte, che erogano energia 100% green, non sono installate singolarmente ma in batteria e possono ricaricare contemporaneamente molte auto. Un’infrastruttura presente in maniera capillare, infatti, favorisce il passaggio all’auto elettrica. Un’ulteriore innovazione, di cui siamo apripista e che rende le City Plug un unicum, è il non aver bisogno di aree di sosta dedicate: la ricarica avviene negli stessi stalli delle vetture endotermiche, proprio perché sappiamo che la transizione verso la mobilità green è graduale, dall’endotermico al plug-in all’auto elettrica. Per questo il nostro piano industriale è al 2035, a lungo termine, perché questo processo è sì ineludibile ma non immediato. Il piano accompagna questo percorso di cambiamento e si pone l’obiettivo di arrivare al 2035 con 34 mila punti di ricarica su tutto il territorio nazionale sia in corrente alternata che in corrente continua: la mobilità elettrica va pensata come un mix, di soluzioni, di comportamenti, di abitudini. Non è solo una transizione tecnologica ma anche culturale.”


Come è possibile ottimizzare la mobilità urbana all’interno di un ecosistema “intelligente”? 

“La mobilità elettrica è una componente del sistema dei trasporti. Ci sarà sicuramente un’integrazione dei servizi di mobilità sia a livello informativo che a livello di pagamento. Avremo dei sistemi in grado di fornire soluzioni migliori per gli spostamenti in maniera ‘seamless’, con continuità, senza che i driver debbano cambiare app o sistema di pagamento. Le città si stanno trasformando secondo la logica C.A.S.E., la stessa che caratterizza anche le vetture: connected, autonomous, shared, electric.

La mobilità nelle nostre città diventerà infatti sempre più autonoma, non solo nel trasporto delle persone ma anche delle merci. Le città vedranno una trasformazione tecnologica, culturale e soprattutto guidata dal concetto di integrazione. E sarà sempre più ‘Mobility as a Service’ (MaaS), di servizio e integrata. Ne è un esempio lo sharing, che ci fa passare da una logica di possesso a una di servizio. Ricordiamoci tuttavia che, così come l’elettrico deve offrire soluzioni a necessità differenti, anche la mobilità condivisa e la micromobilità devono rispondere alle esigenze, diverse, di molte persone, ed essere parte di un mix di soluzioni per i bisogni di tutti i cittadini.”


I nuovi modelli di mobilità urbana richiedono nuovi sistemi infrastrutturali. Quali? E a che punto siamo?


“C’è bisogno di disponibilità di suolo pubblico che oggi è una risorsa molto scarsa e soprattutto condivisa tra diversi soggetti. Con l’installazione delle City Plug vogliamo offrire la possibilità di ricarica alle auto elettriche senza sottrarre parcheggio ad altre tipologie di vetture. Non è più possibile ragionare in modo verticale, occorre un’ottica integrata anche in termini di disponibilità di spazi. Si pensi ai parcheggi ‘di scambio’, dove è possibile lasciare la macchina per passare al trasporto pubblico o allo sharing. Anche questi sono luoghi da infrastrutturare in modo intelligente e che devono essere condivisi tra i molteplici soggetti, pubblici e privati, che gestiscono la mobilità. Oggi il trasporto e la mobilità sono il terreno su cui il pubblico e il privato devono parlarsi in termini di business model, di programmazione, di pricing. La complessità di questo settore sta proprio nel costruire infrastrutture condivise a servizio dei cittadini.

A questo cambio di approccio contribuisce anche l’elettrificazione delle flotte aziendali. L’infrastruttura di ricarica non sarà soltanto quella pubblica su strada o domestica ma sarà una componente importante anche nelle aziende, che stanno trasformando il proprio parco auto per esigenze di sostenibilità e di rispetto degli obiettivi di decarbonizzazione. Sono sempre di più i lavoratori che caricano la propria auto – personale o aziendale – nel luogo di lavoro. Un passo importante per noi che stiamo aiutando le aziende a infrastrutturarsi.”

Ci stiamo muovendo verso l’elettrificazione dei trasporti, a partire dalle auto nei centri urbani. Ma questo pone anche un tema di accessibilità: come è possibile facilitarne l’utilizzo per tutti i cittadini?


“Oggi è fondamentale avere il contatto con il cliente finale e mettere a disposizione un sistema di pagamento. Lo vediamo anche da quanto, per esempio, l’introduzione massiva dell’utilizzo della carta di credito in determinati sistemi di trasporto ne semplifichi l’accesso. La componente informativa quindi è molto importante, fondamentale sarà riuscire a rendere disponibile un sistema per programmare un viaggio integrato indicando tutte le tappe e tutti i mezzi da prendere e, magari, potendo pagare con un unico biglietto. L’informazione può spostare le persone da un mezzo di trasporto o da un sistema stradale a un altro.  La sfida è riuscire a creare interfacce per l’utente facili, accessibili, attendibili e soprattutto con pagamenti semplificati.”

A proposito di City Plug, inaugurate a gennaio scorso a Milano. Cosa sono di preciso e come aiuteranno i proprietari di veicoli elettrici nella vita di tutti i giorni? Quali sono, adesso, i prossimi obiettivi anche in tema di tariffe?

“Abbiamo ridotto le dimensioni della colonnina in modo che diventasse quasi invisibile, proprio perché una delle caratteristiche delle prossime infrastrutture di ricarica è che dovrebbero essere sempre meno invasive dal punto di vista dell’arredo urbano. Abbiamo fatto ‘dimagrire’ le City Plug, equiparandole, quasi, a dei paletti di sosta a doppia presa: con sette colonnine vengono gestiti fino a 14 veicoli tutti collegati in bassa potenza. Hanno un design gradevole, studiato insieme a Giugiaro, che si inserisce bene nelle nostre città e l’alimentazione è gestita attraverso dei sistemi intelligenti che in base al numero di auto collegate distribuiscono la potenza. Non è solo un’infrastruttura ma c’è anche molta tecnologia dietro ogni singola presa. Abbiamo un piano importante, che parte proprio da Milano, dove raggiungeremo i quattromila punti di ricarica fra il 2024 e il 2025. E poi sicuramente saremo a disposizione di altre città perché riteniamo che questa sia la via per aiutarle a far evolvere la propria visione di mobilità. Anche in risposta alla recente richiesta di incentivi statali per l’acquisto di veicoli elettrici che dimostrano come, nonostante si pensi che l’elettrico non sia per tutti, per molti è già realtà.”

Fabio PressiAd e Presidente A2A E-Mobility

Entra nel Gruppo A2A nel gennaio 2021 in qualità di Amministratore delegato e Presidente di A2A E-Mobility. Docente alla LUISS Business School, Major del Master in Management e Tecnologia e Smart Mobility, ha maturato un’esperienza ventennale in società di rilievo nazionale attive nei settori delle tecnologie al servizio della mobilità. Da marzo 2024 è Presidente dell’Associazione Motus-E. Laureato al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica, per oltre dieci anni ha lavorato per il Gruppo Atlantia nei settori dello sviluppo di prodotti digitali e dei big data. Ha ricoperto il ruolo di CEO di Infoblu SpA, portandola nel giro di pochi anni a essere tra le aziende primarie per la valorizzazione dei big data raccolti dai veicoli, realizzando servizi di infomobilità nazionali per il mercato pubblico e privato. In precedenza è stato Chief Data Officer in Telepass SpA, guidando l’azienda verso il business dei pagamenti digitali.

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