ECOBONUS: PIÙ CONTRIBUTI PER ACQUISTO DI VEICOLI ELETTRICI E IBRIDI

Nuovi incentivi alla mobilità sostenibile: governo in prima linea 

Ci spiega tutti i dettagli l’Onorevole Andrea Caroppo, Vicepresidente Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni (Camera dei deputati)

Partiamo dagli ecoincentivi. Con il DPCM 20 maggio 2024 è stata definita per l’anno 2024 la rimodulazione degli incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti. Come? 

“Incentivi maggiori, contributi per la rottamazione maggiorati e proporzionali alla vetustà dell’autoveicolo, possibilità di acquisto di auto usate e incentivi estesi a Taxi e NCC. Sono queste le principali novità che abbiamo introdotto con il Decreto Ecobonus 2024 con il quale diamo una forte spinta alla rottamazione dei veicoli più inquinanti (Euro 0,1,2,3), pari a circa il 25% di quelli in circolazione, con un cambio di passo importante rispetto al passato. 

Innanzitutto, abbiamo aumentato il contributo massimo per l’acquisto di un veicolo elettrico, che è passato da 3.000 euro del precedente DPCM a 6.000 euro, cui si somma il contributo per la rottamazione che è passato da 2.000 del precedente DPCM fino a 5.000 euro in caso di rottamazione di un’auto fino a Euro 2. Il contributo totale ottenibile per l’acquisto di un’auto elettrica, pari a 11.000 euro, viene innalzato del 25% nel caso di ISEE inferiore a 30.000 €/anno, arrivando quindi a 13.750 euro.

Anche per le auto ibride plug-in il contributo è stato incrementato da 2.000 a 4.000 euro, ed è stato previsto un contributo di ulteriori 4.000 euro in caso di rottamazione di auto Euro 2 o inferiore. L’incentivo totale per l’acquisto in caso di ISEE inferiore a 30.000 euro è incrementato del 25%, arrivando a 10.000 euro.

Per l’acquisto di auto con motorizzazione tradizionale ed emissioni fino a 135 g CO2/km l’incentivo è stato innalzato fino a 3.000 euro in caso di rottamazione di auto Euro 2 o inferiore. È stata introdotta l’agevolazione per l’acquisto di auto usate, un contributo fino a 2.000 euro per l’acquisto di veicoli usati di classe Euro 6 con emissioni fino a 160 g/km CO2, a fronte della rottamazione di un’auto fino a Euro 4. È possibile ottenere un contributo anche per l’acquisto e l’installazione di impianti di alimentazione a GPL o metano rispettivamente di 400 euro e 800 euro.

Infine, il DPCM ha previsto che l’incentivazione sia estesa anche ai titolari di licenze taxi e noleggio con conducente che utilizzino l’auto per il servizio. Inquinare meno è un obiettivo che dobbiamo raggiungere tutti insieme ma, grazie al governo di centrodestra, lo faremo senza mettere le mani nelle tasche degli italiani.”

Qual è stata la risposta da parte dell’utenza? E le risorse sono state sufficienti per la domanda?

“In pochissime ore gli incentivi per le auto full electric sono terminati, e anche sulle altre categorie è stata riscontrata una forte domanda. Come si apprende dal portale Ecobonus, i fondi residui per la rottamazione sono agli sgoccioli per alcune categorie di vetture, sia automobili sia motocicli, e sono sicuro che nelle prossime settimane le richieste continueranno.”

Tra le tematiche di mobilità sostenibile in relazione al Pnrr c’è ampio spazio per lo shift modale, ovvero il passaggio dal veicolo di proprietà alla mobilità condivisa. Come stiamo procedendo su questo fronte, soprattutto all’interno dei centri urbani?

“Lo shift modale è la chiave di una nuova visione di mobilità che non è solo più sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico e più interconnessa, ma che mira a garantire ai cittadini una migliore qualità della vita nei propri spostamenti. È un obiettivo senz’altro ambizioso, tenuto conto che l’Italia è il Paese con più automobili per abitanti in tutta Europa: secondo l’Eurostat, infatti, si contano 684 autovetture ogni mille abitanti, contro la media europea di 560 autovetture. 

Su questo siamo in prima linea, conformemente a quanto previsto dal Pnrr, per risolvere le problematiche del trasporto pubblico locale e guardare al futuro incentivando la mobilità condivisa in tutta sicurezza. In questa direzione, da alcuni mesi è partita la terza fase di sperimentazione del Programma ‘Mobility as a Service’ che combina l’innovazione digitale ai trasporti per offrire attraverso piattaforme digitali di intermediazione diverse alternative di viaggio nelle grandi città, dal trasporto pubblico al car sharing, dal bike sharing ai taxi, per garantire un’unica esperienza di viaggio intermodale.”

Se parliamo di mobilità, non dobbiamo sottovalutare l’importanza e gli impatti del trasporto merci e della logistica, sia su strada, via mare che aerea. Anche qui si lavora per la riduzione delle emissioni? E come?

“Intervenire sul settore dei trasporti e, in particolare, sul trasporto merci è decisivo per abbattere le emissioni. Secondo i dati ISPRA, nel 2022 i trasporti in Italia sono responsabili di un terzo delle emissioni totali, in crescita rispetto agli anni pre Covid, e il 92,6% deriva dal solo trasporto su gomma. Anche questo è un argomento di massima priorità e, da ultimo, proprio pochi giorni fa è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto 208 del 6 agosto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che stanzia 25 milioni di euro per l’erogazione di contributi a favore delle imprese di autotrasporto di merci che intendano rinnovare il parco veicolare con l’acquisto di veicoli a elevata sostenibilità oppure rottamare veicoli obsoleti per acquistare veicoli diesel a basse emissioni inquinanti. 

Per quanto riguarda l’abbattimento delle emissioni del trasporto via mare, il governo sta portando avanti un importante investimento di elettrificazione delle banchine portuali per un ormeggio sostenibile e a basse emissioni, cd. ‘Cold Ironing’. Da cronoprogramma, entro questo mese verrà pubblicato il bando di gara e aggiudicazione di tutti i contratti per la costruzione di almeno 15 impianti di stiratura a freddo che forniscano energia elettrica in almeno 10 porti ed entro marzo 2026 si prevede l’entrata in funzione. Altrettanto importante sarà nei prossimi anni lavorare per la decarbonizzazione del trasporto aereo, su cui servirà un grande sforzo dell’Unione Europea nei prossimi cicli di programmazione.”

Non dimentichiamo, infine, i grandi sistemi infrastrutturali, come gli aeroporti, primo punto di accesso nel Paese verso i centri urbani. In questo ambito è stata predisposta la bozza del Piano Nazionale Aeroporti (2022): cosa prevede e a che punto siamo?

“È in dirittura d’arrivo la nuova bozza del Piano Nazionale Aeroporti sulle cui linee generali abbiamo avuto un confronto con il Viceministro Bignami in Commissione Trasporti alla Camera dei deputati a luglio scorso. Sostanzialmente, si sta mantenendo la struttura e l’impianto della bozza del 2022, sviluppandosi su quattro direttrici: la strutturazione delle reti aeroportuali intese come ‘sistemi aeroportuali integrati’; la tutela dei livelli occupazionali; la definizione delle rotte intercontinentali; la valorizzazione del cargo. Il Piano sarà definitivo anche alla luce della trattativa in corso ITA Airways e Lufthansa, che costituisce un elemento dirimente nello sviluppo dello stesso Piano.”

Bio

Andrea Caroppo. Classe 1979, avvocato e politico salentino. Attualmente Vicepresidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera dei deputati, ha già alle spalle una lunga carriera nelle istituzioni a tutti i livelli. Impegnato sin da ragazzo nei movimenti giovanili nel 2010 è eletto nel Consiglio Regionale della Puglia. Rieletto nel 2015, nel 2019 approda all’Europarlamento come deputato della circoscrizione dell’Italia Meridionale dove si occupa di mercato interno e protezione dei consumatori, industria, ricerca ed energia. Alle ultime elezioni politiche è eletto Deputato nel collegio Lecce-Brindisi.

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