TRASPORTO SOSTENIBILE: TREND POSITIVO NEL 2024

Il comparto autobus italiano a una svolta: in crescita esponenziale le immatricolazioni elettriche

Aprile, maggio e giugno i mesi da record. Ecco il quadro con i dati di ANFIA

Il comparto del trasporto pubblico su gomma è in profonda trasformazione. Durante la scorsa legislatura, l’Ue ha imposto ai produttori di autobus ambiziosi target di decarbonizzazione: i nuovi autobus urbani immatricolati dovranno essere al 90% elettrici al 2030 e al 100% elettrici al 2035. Senza contare l’impatto della pandemia sul trasporto pubblico locale (tpl), con una riduzione della domanda e un forte ribasso dei ricavi per le aziende.

Nonostante uno scenario incerto, la filiera italiana dell‘autobus sta investendo in nuove tecnologie (elettrico e idrogeno) e in R&S e sta mettendo in campo importanti investimenti produttivi grazie alle risorse stanziate dal Pnrr per il rinnovo del parco circolante, per il sostegno al riposizionamento competitivo della filiera industriale e per il miglioramento dell’impatto ambientale. In questo contesto, è fondamentale la cooperazione tra industria, aziende di trasporto e istituzioni per implementare politiche e strategie che favoriscano la competitività, l’innovazione e la sostenibilità ambientale.

Nel 2023, il mercato autobus ha beneficiato dei fondi del Pnrr (300 mln di euro) e del Fondo Complementare per la mobilità (2,5 mld di euro), oltre ai quasi 5 mld di euro stanziati dal Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile (PSNMS) e dai vari fondi locali, registrando le immatricolazioni più alte degli ultimi 20 anni, poco più di 5.200 unità (+56% sul 2022).

In crescita tutti i segmenti eccetto gli scuolabus (-0,4% e 10,5% di quota). Interurbani e urbani crescono rispettivamente dell’82% e del 58% e hanno la quota di mercato più alta – interurbani 44%, urbani 29%. Anche minibus e autobus turistici sono in forte crescita: +58,2% e +48,5% rispettivamente. 

Grazie agli incentivi all’acquisto di veicoli a basse emissioni, crescono le alimentazioni alternative. Nel 2023, i bus a diesel chiudono a +26,7%, ma perdono 14 punti percentuali di quota. I volumi di veicoli ibridi sono quasi 5 volte superiori a quelli del 2022 (578 unità) e passano da quota 3,6% all’11,1%. Crescita esponenziale anche per i bus elettrici a batteria, con volumi di quasi 4 volte superiori a quelli del 2022, anche se una vera transizione elettrica appare ancora lontana. Sono le aziende di tpl ad aver immatricolato il maggior numero di bus elettrici (398 su 449). Crescono anche i bus a metano, alternativa pulita e più economica all’elettrico (+80%).

Nel primo semestre 2024, il comparto mantiene un trend positivo (+45,2%) e registra crescite record ad aprile (+79%), maggio (+77%) e giugno (+85%), facendo emergere che l’industria sta rispondendo alla domanda di soluzioni di trasporto più sostenibili. Il diesel, pur chiudendo a +15%, vede la propria quota erosa a favore delle alimentazioni alternative (57,5%). BEV e mild/full hybrid crescono rispettivamente dell’83% e del 145% e insieme superano il 20% di quota. In crescita anche le immatricolazioni di bus a gas (metano e GNL) mentre cala l’ibrido metano/elettrico.

Il parco circolante autobus, con un’età media superiore a 12 anni, conta oltre 100 mila unità, di cui il 60% è stato immatricolato prima del 2014 e il 40% circa è Euro 3 o antecedente. Il 91% del parco al 31/12/2023 è a gasolio, ma gli incentivi a favore di veicoli a basse emissioni hanno incrementato la quota di veicoli a metano (circa il 6%), elettrici (1,3% circa) e ibridi (1%).

Il comparto autobus italiano è dunque a una svolta. Da gennaio 2023 a giugno 2024, con oltre 8.700 nuovi autobus, si è registrato un record storico, che segna un’inversione di tendenza contribuendo a ribassare l’età media del parco e a migliorarne l’efficienza. In evidenza la crescita esponenziale delle immatricolazioni di bus elettrici, a conferma della volontà del settore di rispondere alle crescenti richieste di mobilità sostenibile.

Per consolidare questo trend positivo e accelerare la transizione verso un trasporto pubblico sempre più ecologico ed efficiente, la filiera italiana auspica una serie di interventi a livello nazionale, tra cui:

PNSMS: avvio misure secondo quinquennio. Fondamentale concludere rapidamente la fase di rendicontazione regionale del primo quinquennio con valutazione degli impatti e avviare i finanziamenti per il secondo quinquennio, garantendo la continuità degli investimenti nel settore.

Estensione finanziabilità degli autobus extraurbani ibridi. Nei servizi ancora non svolgibili con gli autobus a zero emissioni, la tecnologia ibrida (HEV) può dare un’importante spinta all’efficientamento e alla riduzione delle emissioni.

Repowering a idrogeno. La conversione a idrogeno del parco circolante è una realtà che potrebbe contribuire alla riduzione delle emissioni e alla diversificazione tecnologica. Si auspica la rapida pubblicazione da parte del Mit del decreto che definisce le modalità tecniche per la sostituzione dei motori tradizionali con motori a idrogeno.

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