CONTSHIP: INVESTIMENTI NEL FUTURO DEL TRASPORTO MERCI IN ITALIA 

Logistica: intermodalità e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia

Da Melzo a La Spezia e non solo: ce ne parla l’Amministratore delegato Matthieu Gasselin

Partiamo dalla situazione costi del trasporto merci. Dal 2022 in Europa abbiamo visto un aumento dei prezzi dei carburanti e delle risorse energetiche. Quanto hanno impattato il settore? Oggi ancora ne paghiamo le conseguenze?

“A livello generale, i trasporti hanno subito un aumento considerevole in confronto all’inflazione. Per quanto riguarda l’intermodalità, dal treno all’ultimo miglio, c’è stato un impatto pesante, non solo per la parte di servizio ma anche sui terminal, quindi sulle attività dei centri intermodali. Con la crescita del costo dell’energia in seguito all’invasione dell’Ucraina abbiamo riscontrato un aumento che ha pesato più del 25% sui costi. Oggi siamo a livelli sempre superiori rispetto a prima, ma comunque gestibili. Costi che abbiamo inevitabilmente ribaltato sui clienti, non c’è segreto, che a loro volta l’hanno fatto con le conseguenze che tutti conosciamo per il consumatore finale.”

L’inflazione ha influito sulla diminuzione del valore totale delle tonnellate di trasporto?

“Generalmente, è stato registrato un calo nei volumi nel trasporto intermodale. Come Gruppo Contship invece abbiamo avuto un aumento e siamo ormai al quarto anno di crescita. Un elemento determinante che ha contribuito a questo trend di aumento dei volumi e di fatturato è stato il nostro inland hub di Melzo, Rail Hub Milano – uno dei principali centri di smistamento dei flussi tra il Nord Italia e Nord Europa, in particolare Rotterdam, da cui poi partono rilanci verso il Regno Unito e la Scandinavia.”

Il trasporto merci è una locuzione che ingloba tante modalità diverse – trasporto navale, su strada, su ferro. Oggi parliamo tanto di intermodalità in contesti urbani ma anche extraurbani per la mobilità delle persone, ma cosa significa per il mondo merci?

“Il settore merci include diverse modalità di trasporto, tra cui quello dei container, dei semi-trailer e dei carri convenzionali. Contship opera nei primi due principalmente a livello nazionale con il centro intermodale di Melzo e gli interporti di Padova e Modena. Il trasporto container è un settore che rimane pressoché stabile anche in Italia ormai da dieci anni, con pochi player sul mercato e poca evoluzione. La parte più rilevante è invece quella delle casse mobili, con semi trailer che viaggiano per l’Europa. In questo contesto, la strategia di sviluppo di Contship punta all’intermodalità: grazie ad asset di proprietà integriamo i servizi per fornire soluzioni port-to-door intelligenti e flessibili.”

A proposito di porti. Quello della La Spezia è uno dei più importanti scali mercantili del Mediterraneo e uno dei nodi strategici all’interno della TENT-T Core network la rete centrale di trasporto trans-europea. Proprio qui avete deciso di investire 300 milioni di euro. Come e in che tempi?

“La Spezia Container Terminal è il principale terminal gateway di Contship in Italia. Gli investimenti in corso prevedono la costruzione di un nuovo terminal per navi portacontainer e destinato ad accogliere le navi di nuova generazione come le 24.000 TEU. Il terminal nascerà proprio per questo tipo di navi, aggiungendo anche una parte di automazione, con tutti gli equipment del terminal in remote control, per cui si opererà da una sala di controllo con dei joystick. Questa scelta nasce dal desiderio di tutelare la qualità della vita lavorativa delle nostre persone. Stiamo passando a una fase, possiamo dire, più futuristica di gestione delle nostre attività operative. Per gli aspetti legati alla sostenibilità, il porto avrà il cold ironing, quindi le navi cargo si allacceranno alla rete garantendo una riduzione drastica delle emissioni. 

A completamento dei 220 milioni, sono inoltre previsti ulteriori investimenti nel terminal e l’acquisto di gru elettriche con remote control più moderne e leggere, che consumeranno meno elettricità. Questi investimenti ulteriori saranno fondamentali per modernizzare tutte le banchine del terminal aumentando non solo la sicurezza ma anche l’efficienza delle operazioni. Per quanto riguarda le tempistiche di realizzazione, siamo in fase di gara per la prima fase di costruzione che con tutta probabilità inizierà tra fine anno e inizio 2025, mentre le prime navi le aspettiamo entro la fine del 2026/inizio 2027.”

All’interno del porto è presente anche la stazione ferroviaria?

“Esatto. Nei 300 milioni è prevista anche la costruzione di nuovi binari, mentre l’Autorità di Stema Portuale sta realizzando una nuova stazione ferroviaria. Già oggi La Spezia è il gateway italiano con maggiore quota intermodale, e al termine dei lavori aumenteremo la nostra capacità per arrivare a quasi 1 milione di TEU via treno. A livello nazionale la nostra movimentazione nello scalo di Spezia, poi, rappresenta il 12% del volume italiano.”

Parlava di sostenibilità. Sappiamo che il trasporto merci è responsabile di una quota significativa delle emissioni globali. Esistono alternative più sostenibili? E, più in generale, quale direzione sta prendendo il settore per migliorare la sostenibilità ambientale? Quali le tempistiche per raccogliere le risposte?


“Facendo treni, il nostro Dna è naturalmente sostenibile. Da anni crediamo e investiamo nell’intermodalità, non perché è un business che rende, ma perché permette di collegare tutta una rete di servizi in modo più sostenibile. Questi servizi sono gestiti tramite Hannibal, l’Operatore per il Trasporto Multimodale (MTO) di Contship che offre soluzioni intermodali efficienti per il trasporto merce. A completamento e integrazione della filiera, abbiamo una società che si occupa anche della trazione ferroviaria, Oceanogate. Quando invece non è possibile usare il treno, gestiamo il servizio tramite una società specializzata nel trasporto via camion con tutti veicoli Euro 6 con HVO diesel e quindi con il minimo impatto possibile.”

Lei crede anche all’utilizzo dell’idrogeno?

“Io non sono un credente di natura, aspetto sempre di vedere e avere la prova che una cosa funziona. Oggi però facciamo fatica a trovare soluzioni full electric per i camion, abbiamo fatto delle analisi e ancora risulta difficile applicarle al nostro business. Se non funziona per noi, dobbiamo aspettare che la tecnologia sia più sviluppata.”

Bio

Matthieu Gasselin. Manager di comprovata professionalità e oltre 25 anni di esperienza  in aziende multinazionali nel settore dello shipping, dei trasporti e della logistica. Attualmente ricopre il ruolo di CEO del Gruppo Contship Italia, leader di mercato nel settore dei terminal container e del trasporto intermodale. Prima di questa posizione, Gasselin è stato CEO di Sogemar, dove ha trasformato l’azienda in un fornitore leader di servizi logistici e intermodali in Europa. Gasselin ha la responsabilità di guidare la crescita e l’innovazione di Contship in un mercato altamente competitivo. Sotto la sua guida, il gruppo sta espandendo le proprie attività, con progetti significativi come lo sviluppo del terminal di La Spezia e nuove iniziative in Marocco ed Egitto.

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