6.700 KM ENTRO IL 2032  DI STRADE INTELLIGENTI IN ITALIA

La mobilità del futuro tra ambiente, sicurezza, connettività, infomobilità

Il Direttore Technology, Innovation & Digital Spoke di Anas Mauro Giancaspro illustra la roadmap verso la realizzazione delle smart road nel Paese

Costruire le strade del futuro. Come? Considerando anche i due fattori chiave quali la transizione verso una mobilità più sostenibile e l’avanzamento tecnologico?

“Anas, nell’ambito del Gruppo FS italiane, gestisce le strade e le autostrade nazionali, comprendendo circa 32.000 km di strade, 2.157 gallerie e 18.720 ponti. È responsabile di tutte le attività a queste collegate, dalla loro progettazione, compresi studi di fattibilità e valutazioni di impatto ambientale, alla loro costruzione e manutenzione. Anas investirà quasi 65 miliardi di euro per la sicurezza delle strade e delle infrastrutture italiane fino al 2032. 

Il concetto della mobilità del futuro ci tocca molto da vicino nell’ambito del programma Smart Road, infrastruttura digitale e tecnologica abilitante ai futuri scenari di guida autonoma e connessa. Gli spunti che abbiamo colto per pensare e costruire le strade del futuro sono stati dettati dalla volontà di preparare le reti di trasporto per l’avvento di una mobilità cooperativa, connessa, automatizzata e di realizzare un prototipo di strada del futuro da sviluppare in più istanze virtuali, corrispondenti ai gemelli digitali di infrastrutture stradali e che sarà reso disponibile nel tempo agli utenti. Per poi affrontare la formalizzazione e lo sviluppo di modelli di simulazione e previsione che permettano di operare in tempo reale, abilitare centrali di controllo del traffico interoperabili e implementare logiche di controllo/ottimizzazione del traffico.

Costruire le strade del futuro comporta anche la messa a terra di soluzioni tecniche per il monitoraggio e il controllo della resilienza delle infrastrutture e delle reti di trasporto rispetto alle fragilità locali e globali dovute all’invecchiamento, al degrado, agli eventi e ad altri fattori di suscettibilità naturale e antropica. Come anche affrontare il tema dei fabbisogni energetici e quindi dello sviluppo di metodologie e soluzioni tecnologiche per l’applicazione intelligente dei nuovi paradigmi energetici e approcci di rete per la mobilità, al fine di garantire infrastrutture in modo efficace per la fornitura di energia ai veicoli a zero emissioni di carbonio.”

Le strade evolvono di pari passo con il mondo della mobilità. In questo ambito avete avviato, come accennato prima, il progetto Smart Road. In cosa consiste?

“Anas è fortemente impegnata su innovazione e sostenibilità. Da tempo si è rafforzata l’esigenza di ripensare i servizi e l’uso delle infrastrutture stradali, ponendo l’innovazione come uno degli acceleratori del cambiamento. Il progetto Smart Road di Anas si presenta come un insieme di infrastrutture tecnologiche che puntano alla sostenibilità e al miglioramento della sicurezza e della fruibilità delle strade attraverso la Digital Transformation (DT), un processo dinamico che realizza servizi e soluzioni moderne. Alla base del processo di DT è posta la realizzazione di opportune strutture/piattaforme abilitanti, di cui si sta dotando la Smart Road, per la realizzazione di svariate funzioni e per l’erogazione dei servizi che rispondano alle moderne esigenze dell’utente della strada. 

Il progetto, orientato al miglioramento della sicurezza stradale e a rendere più efficienti i flussi di traffico, si basa su una complessa piattaforma digitale che si articola sulla rete stradale come un ‘sistema nervoso’ con il supporto delle tecnologie quali IoT (Internet of Things), AI (Artificial Intelligence), Big Data e sensoristica avanzata attraverso lo sviluppo della rete di banda ultra larga nazionale. Le Road Side Unit, collocate lungo i versanti della Smart Road di Anas, sono composte da postazioni polifunzionali progettate per essere modulari e flessibili, ospitando lungo il suo fusto i moduli e le apparecchiature necessarie per l’erogazione di servizi richiesti che possiamo clusterizzare intorno ai temi dell’ambiente, della sicurezza, della connettività, dell’infomobilità.

A pieno regime con la Smart Road, l’utente potrà godere di servizi informativi riguardanti la deviazione dei flussi di traffico nel caso di sinistri, suggerimenti di percorsi o traiettorie alternative, gestione di accessi, presenza di veicoli contromano, parcheggi e rifornimenti. E in proiezione futura diventerà la strada che ospiterà le auto a guida autonoma e il dialogo in tempo reale con queste. Un comparto che, secondo le ultime stime del settore, elaborato da Allied Market Research, vale globalmente 54,2 miliardi di dollari. In particolare, in Europa i veicoli a guida autonoma, secondo le stime di Prescient & Strategic Intelligence, daranno vita a un mercato stimato intorno ai 191,6 miliardi di euro entro il 2030, con un tasso di crescita annuo del 18,4% e una previsione di più di 4 milioni di veicoli a guida autonoma in circolazione entro il 2030.

Nell’ambito dei tratti stradali Smart Road ad oggi realizzati è già possibile effettuare una fase di test e validazione con veicoli dotati di On Board Unit e di cui Anas si è dotata e interazione con le tecnologie delle Road Side Unit, valutando lo scenario e l’impatto nella crescita dei servizi C-ITS (Cooperative Intelligent Transport Systems) che possono migliorare notevolmente la sicurezza e l’efficienza del trasporto stradale.”

Innovazione e tecnologia vanno di pari passo con la sostenibilità. All’interno dell’ecosistema delle smart road infatti avete previsto anche le Green Island. Come funzionano? E dove sono presenti?

“L’obiettivo della mobilità sostenibile riguarda la garanzia che i sistemi di trasporto corrispondano alle esigenze economiche, sociali e ambientali della società. E muoversi in modo sostenibile significa anche utilizzare tecnologie per strade e autostrade connesse che garantiscono fluidità, efficienza, sicurezza negli spostamenti e che favoriscono il processo di decarbonizzazione.

La Smart Road Anas è stata concepita in maniera modulare, ovvero indipendente e autonoma; per modulo si intende un vero e proprio lotto funzionale di tratta stradale e/o autostradale servito dalla Green Island, vero e proprio cuore energetico della Smart Road. La Green Island è un’area stradale che accoglie principalmente i sistemi di generazione e distribuzione elettrica da fonti rinnovabili, capaci di alimentare tutti i sistemi Smart Road in maniera autonoma, per il modulo di competenza. Sono aree tecnologiche situate lungo le Smart Road, progettate per produrre e distribuire energia pulita. Questo progetto fa parte di un più ampio programma di Anas per migliorare la mobilità intelligente e ridurre l’impatto ambientale delle infrastrutture stradali. In questo quadro le Green Island sono un elemento fondamentale, poiché permettono al sistema Smart Road di essere autonomo dal punto di visto energetico, e quindi assolutamente sostenibile.

A febbraio di quest’anno Anas ha completato la Green Island nell’area di parcheggio Contessa Soprana tra gli svincoli di Montalto e Torano, in provincia di Cosenza. Si tratta di una delle prime infrastrutture tecnologicamente avanzate in Europa che svolgerà anche attività sperimentali. Prima ancora lo Smart Road Center dell’Autostrada Roma Aeroporto di Fiumicino è un altro esempio di green island, un centro di controllo e punto di generazione di energia da fonte rinnovabile oltre che un luogo di test e sperimentazione di soluzioni innovative. La pianificazione prevede la realizzazione sugli asset principali di 10 Green Island entro la fine del 2032, di queste sei sono state già realizzate e tre sono in corso di realizzazione e una da realizzare.”

Quando si prevede il completamento delle smart road in Italia? Saranno coperte tutte le aree del Paese?

“Il programma Anas Smart Mobility prevede la realizzazione di 6.700 km entro il 2032 di Smart Road secondo diversi archetipi tecnologici definiti in base alle esigenze funzionali delle tipologie di strade e autostrade. Attualmente è in corso una prima fase sperimentale avviata anche grazie a contributi europei nell’ambito del Programma Operativo PON Infrastrutture e Reti 2014-2020 e del Connecting Europe Facility per le reti Trans Europee TEN-T 2014-2020.

Questo primo step riguarda alcuni dei più importanti assi strategici del Paese: in Veneto la statale 51 di Alemagna; nel Lazio le autostrade A90 Grande Raccordo Anulare di Roma e A91 Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino; l’itinerario E45-E55 Orte-Mestre; la A2 Autostrada del Mediterraneo; in Sicilia la Tangenziale di Catania e la A19 Autostrada Palermo-Catania; in Sardegna è in programma la realizzazione della Sassari Olbia SS729. Il programma prevede infatti in maniera graduale di realizzare l’infrastruttura Smart Road a partire dagli itinerari principali e appartenenti alla rete Transeuropea dei trasporti e alla rete SNIT fino a essere distribuita in maniera capillare su tutto il territorio nazionale da Nord a Sud ovviamente isole comprese.”

Bio

Mauro Giancaspro. Direttore Technology, Innovation & Digital Spoke di Anas da agosto 2022 (in precedenza direttore Information and Communication Technology da giugno 2021 a luglio 2022). Prima dell’ingresso in Anas, da novembre 2002 a maggio 2021 ha lavorato nel Gruppo ENAV SpA., la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, ricoprendo incarichi di crescente responsabilità all’interno della Direzione ICT fino ad assumerne la guida a luglio 2013. In precedenza, da luglio 1998 a ottobre 2002 ha prestato servizio in Oracle Italia, in qualità di ERP Technical Implementation Specialist – Principal Consultant, mentre da gennaio 1996 a giugno 1998 ha lavorato come programmatore software per PMI.

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