TRASPORTO COLLETTIVO: VIAGGIARE SOSTENIBILE SI PUO’

FlixBus dal 2013 a oggi: un percorso di continuo rinnovamento verso il net zero

Un’esperienza che coniuga sostenibilità e convenienza. Ne parliamo con Guglielmo Pilutti, Public Affairs Manager per l’Italia


Iniziamo parlando di viaggi sostenibili e convenienti. Talvolta erroneamente si pensa che non possa essere un binomio vincente. Secondo lei è invece possibile?

“Il nostro obiettivo primario è sfatare il mito che viaggiare sostenibile sia qualcosa di elitario. Fin dal principio vogliamo offrire un’esperienza di viaggio e di trasporto collettivo sostenibile e allo stesso tempo conveniente in modo da garantire il diritto alla mobilità per tutte le fasce della popolazione. La scelta del mezzo di trasporto collettivo è stata indicativa perché l’autobus, concentrando più persone rispetto all’automobile, permette un utilizzo dello spazio pubblico decisamente più efficiente. Dal punto di vista ambientale, rispetto a 166 grammi di CO2 emessi per passeggero a chilometro dell’autovettura, i nostri autobus ne emettono solo 27,8 per vettura. Questo è consentito da una flotta in dotazione alle nostre aziende partner all’avanguardia e caratterizzata da elevati standard di efficienza energetica, basti pensare che in Europa la quasi totalità di tale flotta è composta da mezzi Euro 6. Questo ha consentito ai nostri passeggeri di evitare, nel solo 2023, oltre 1 milione di tonnellate di CO2 semplicemente preferendo i servizi Flix a soluzioni di trasporto come l’auto privata e l’aereo. Dall’altro lato, la convenienza è data dal modello di pricing dinamico che ci consente, analogamente a molte altre modalità di trasporto, di garantire un’ampia gamma di prezzi e quindi un’offerta di viaggio alla portata di chiunque.”

Facciamo un passo indietro. Da quanto tempo FlixBus opera in Italia?

“FlixBus debutta sul mercato tedesco nel 2013 in Germania e arriva dopo solo due anni in Italia, nel 2015. L’azienda, nata come startup, si è poi espansa sempre di più fino a essere presente in 43 paesi al mondo. Ad oggi siamo attivi in tutta Europa, Turchia, India e in America, con mercati in Canada, Stati Uniti, Messico, Brasile e Cile. Con una rete di mobilità collettiva capillare e per tutte le tasche, abbiamo trasportato più di 81 milioni di passeggeri nel solo 2023.”


Il vostro è un mondo con tanti competitor. In questi anni di vita cosa ha permesso di differenziarvi?

“Sicuramente la spinta all’innovazione è stata un fattore determinante. Negli anni precedenti all’avvento di FlixBus, il mercato italiano era popolato soprattutto da piccole aziende prevalentemente a conduzione familiare che servivano alcune linee domestiche ed eccezionalmente internazionali, un mondo percepito come obsoleto dalla maggior parte delle persone. Guardando all’Italia e all’Europa, FlixBus ha creato un’offerta capillare, che consente a tutti di arrivare in qualsiasi luogo in maniera economica, semplificando l’accesso alla prenotazione ed efficientando i canali di acquisto. Prenotare il biglietto è molto semplice, si può fare tramite app, sul sito o direttamente in biglietteria. La flotta delle nostre aziende partner è moderna e dotata di tutti i comfort per i passeggeri: forniamo infatti servizi importanti quali la ricarica per il cellulare e per qualsiasi altro dispositivo, bagni a bordo, Wi-Fi, sedili reclinabili. FlixBus vuol dire convenienza ma anche comfort e attenzione ai passeggeri.”

Il trasporto su strada può essere sostenibile? Qual è il vostro impegno per la riduzione dell’impatto ambientale?

“L’Agenzia europea dell’ambiente ci dice che circa un quarto delle emissioni di CO2 in Europa è attribuibile al settore dei trasporti in generale, di cui circa il 60% circa viene prodotto dalle auto private. Ecco già la prima differenza tra mezzo di trasporto privato e collettivo. Quest’ultimo permette un rinnovo di mezzi costante rispetto al parco auto circolante in Italia di media molto più anziano. Crediamo nel trasporto su strada sostenibile a media e lunga percorrenza mediante autobus. La differenza è quindi nella collettività, nell’ottimizzazione della capienza a bordo e nell’utilizzo del suolo pubblico.

Nonostante il trasporto collettivo su gomma rappresenti, già di per sé, un’alternativa più sostenibile a soluzioni come l’auto privata e l’aereo, vogliamo fare di più. Per questo, ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere l’obiettivo di Net Zero entro il 2040 in Europa ed entro il 2050 a livello globale. Per monitorare il nostro progresso verso questo obiettivo di lungo termine, abbiamo aderito all’iniziativa Science Based Target, che fornisce un quadro di riferimento universalmente riconosciuto per la decarbonizzazione scientifica.

La strategia del clima che perseguiamo a questo scopo è articolata lungo tre linee di intervento: a) Continuare a operare con una flotta efficiente, appoggiandoci alle migliori tecnologie disponibili; b) ridurre le emissioni attraverso la trasformazione della flotta, attuata per mezzo dell’applicazione di tecnologie e carburanti alternativi, su cui stiamo conducendo progetti pilota in tutto il mondo; c) la collaborazione costante e strategica con i principali player dell’industria. Su questo, cito la recente partnership avviata con Eni per un progetto pilota basato sull’alimentazione ad HVO, finalizzato a ridurre le emissioni prodotte lungo l’intera filiera logistica a produttiva.”

Uno dei vantaggi del veicolo su strada è la possibilità di connettere luoghi e città che, soprattutto per la conformazione del territorio italiano non sarebbero così raggiungibili. Come avete sviluppato una rete così fitta?

“FlixBus è nata con l’intento di collegare sia le grandi città che i luoghi più remoti, i borghi e tutte le località con scarsa penetrazione ferroviaria, dove l’unica alternativa è il trasporto su strada. Così abbiamo sviluppato una rete molto capillare che raggiunge circa 300 destinazioni in Italia, dove il 40% delle nostre destinazioni è in città con meno di 20 mila abitanti. Lo sviluppo di questo network è un qualcosa su cui abbiamo lavorato fin dall’inizio con l’obiettivo di garantire il diritto alla mobilità a tutti e quindi di avere anche una funzione sociale, oltre che ambientale e finanche economica. Economica in quanto il poter raggiungere anche il piccolo borgo garantisce la valorizzazione del territorio sia dal punto di vista turistico che commerciale.”

Un’ultima battuta anche sui grandi eventi che sono catalizzatori di persone e turisti in città, ma anche in piccoli borghi. Come rispondete a questi picchi di richieste?

“Il nostro team dedicato di network planning monitora costantemente la domanda sulle diverse direttrici del nostro servizio. Questo ci permette di capire quali corridoi valorizzare e potenziare in corrispondenza di una maggiore richiesta. Scelte che avvengono sì in concomitanza ai grandi eventi, ma anche stagionalmente a seconda della bassa e dell’alta stagione. Dall’altra parte però è necessario dare vita a una politica di adeguamento delle autostazioni italiane, perché sono il primo biglietto da visita del nostro Paese per i passeggeri stranieri. Ma non solo: diventeranno sempre più necessarie come punti di ricarica delle trazioni alternative. Abbiamo bisogno di una politica che valorizzi le autostazioni come luogo sicuro, ricco di servizi ed efficiente.”

Bio
Guglielmo Pilutti. Laureato in Sociologia all’Università degli studi di Milano-Bicocca e specializzato in Politiche pubbliche presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma, con una tesi sulla mobilità sostenibile e le politiche urbane, consegue poi un Master in Mobilità sostenibile presso la Sole 24Ore Business School, consolidando la sua competenza specifica nel settore. Nel contempo matura esperienze nel campo della consulenza, del business development e nel lobbying occupandosi da più di sette anni di mobilità, sostenibilità e innovazione. Durante gli anni universitari frequenta la Scuola per le Politiche pubbliche dell’Associazione Italiadecide, entrando a far parte del Comitato scientifico giovani, e scrive di energia, ambiente e mobilità per il web magazine The Freak, diventando poi membro della redazione. Il suo percorso nella mobilità sostenibile ha inizio con l’esperienza come Business Developer presso UP2GO, startup specializzata nel carpooling, dove ha guidato lo sviluppo di partnership e l’espansione sul mercato, esplorando le sfide politico-regolatorie del settore della mobilità condivisa. Inizia la sua carriera nel Public Affairs e Advocacy all’interno della società di lobbying UTOPIA a Roma come Account Manager. Da gennaio 2022 entra in FlixBus Italia, principale operatore in Italia e in Europa nel settore del trasporto autobus di linea di media-lunga percorrenza, occupandosi come Public Affairs Manager, di advocacy, relazioni istituzionali e lobbying. Il suo lavoro è focalizzato sulla rappresentazione della mission di FlixBus, gestendo relazioni con stakeholder chiave a livello nazionale, regionale e locale e monitorando il contesto politico-legislativo per analizzare la relativa produzione normativa. 

Torna in alto