2 PERSONE SU 3 PROMUOVONO I TRASPORTI E LA VIABILITÀ DELLA CITTÀ

Buone notizie: la mobilità torinese funziona

L’indagine di Youtrend per WAVE sull’opinione dei cittadini del capoluogo e della prima cintura: mezzi, trasporto pubblico e sharing protagonisti. E l’intermodalità è una realtà comune per molti

La mobilità torinese funziona, con giusto qualche piccolo problema fra traffico, parcheggi e trasporti pubblici. Questo è il parere di chi a Torino abita, ma anche di chi la vive e la attraversa. 

Un’indagine di Youtrend per WAVE ha infatti fotografato l’opinione dei torinesi e di chi vive nella prima cintura del capoluogo piemontese su una serie di temi legati ai trasporti e alla mobilità, dai mezzi utilizzati allo sharing, dai problemi legati al trasporto pubblico a quelli degli automobilisti. Ne esce fuori un quadro fatto soprattutto di luci, con quasi due intervistati su tre che promuovono la mobilità torinese e quattro su cinque che ritengono facile spostarsi sul territorio. Non mancano però alcuni problemi che accomunano molte città italiane e una quotidianità ancora molto dominata dalle auto di proprietà. 

LA CITTÀ DELL’AUTO, UN TITOLO ANCORA MERITATO

Torino è conosciuta come la città dell’auto, un appellativo, dovuto alla sede della FIAT e alla produzione di autovetture, che il capoluogo manterrà nel futuro secondo il 36% dei torinesi.

Quel che è certo è che il capoluogo piemontese resta una città dove l’automobile gioca un ruolo chiave quando si parla di mobilità. 

Il 74% degli abitanti di Torino e dintorni possiede almeno un’auto (il 12% più di una), mentre il 40% ha almeno una bicicletta e solo l’8% ha moto o scooter. Una minoranza ancora più ristretta, il 4%, ha un monopattino.

Gli abitanti della cintura di Torino possiedono più mezzi di proprietà rispetto a chi vive nel capoluogo. Sia che si tratti di auto (+9%) che di biciclette (+4%) c’è un maggior ricorso ai mezzi privati rispetto a quanto avviene nel capoluogo.

Le abitudini di spostamento riflettono come prevedibile la disponibilità dei mezzi. Il 65% degli intervistati utilizza l’auto privata almeno una volta a settimana, ma fra questi c’è anche un 30% che la utilizza molto più frequentemente, almeno quattro volte a settimana. Solo una persona su cinque utilizza la bicicletta almeno una volta a settimana.

Qui però entra in gioco anche il trasporto pubblico, sia urbano che extraurbano. Soluzioni utilizzate meno delle auto, ma più di altri mezzi privati come biciclette e moto. Il 40% delle persone usa le linee urbane almeno una volta alla settimana (il 42% mai o quasi mai), mentre solo il 25%, uno su quattro, ricorre a treni o bus extraurbani ogni settimana (il 60% non li usa proprio).

A guidare le abitudini di viaggio sono soprattutto due fattori: il tempo e la comodità. Un torinese su tre (32%) indica proprio i tempi di percorrenza come primo motivo per preferire un mezzo di trasporto; più di un quarto (27%) invece indica il confort del viaggio fra gli elementi determinanti. Meno importante è invece il costo (16%), ma anche la sostenibilità ambientale, indicata come prioritaria da solo una persona su dieci.

UNA MOBILITÀ CHE FUNZIONA

Quasi due intervistati su tre (il 63%) promuovono i trasporti e la viabilità del capoluogo e della sua provincia. Appena il 6% restituisce un parere molto negativo.

I giudizi positivi sono trasversali, solo parzialmente influenzati dal modo in cui i torinesi vivono gli spostamenti dentro e fuori la città. I più soddisfatti sono coloro che usano principalmente il trasporto pubblico. Fra di loro i giudizi positivi salgono al 69%. A seguire ci sono coloro che si spostano principalmente con auto e motorini (62% di giudizi positivi), e infine chi si sposta in bici o monopattino. Il 57% di chi opta per questi mezzi è soddisfatto di come ci si muove a Torino e dintorni, un dato più basso della media, ma comunque positivo.

In generale però l’80% della popolazione intervistata ritiene facile spostarsi a Torino e nelle zone limitrofe. Qualche piccola difficoltà in più la riscontrano gli anziani, fra gli over 65 infatti la percentuale scende al 70%.

LO SHARING, UN MONDO ANCORA POCO ESPLORATO

Accanto ai mezzi di proprietà e al trasporto pubblico c’è però una terza via: la sharing mobility. Un’abitudine che ancora non ha conquistato gran parte della popolazione, se pensiamo che l’80% degli abitanti di Torino e della sua cintura non hanno mai fatto ricorso a questi servizi nell’ultimo anno.

Il 10% degli intervistati ha noleggiato un’auto negli ultimi dodici mesi, il 5% ha utilizzato i monopattini in sharing, il 4% le biciclette, il 3% lo scooter. Può essere interessante notare che almeno per lo scooter e i monopattini il numero di utilizzatori dei servizi a noleggio non è molto diverso da quello di coloro che possiedono questi tipi di mezzi.

Anche tra chi utilizza la sharing mobility questa resta una scelta isolata a poche situazioni, più che un’abitudine consolidata. Il 75% di chi ha utilizzato biciclette o monopattini in sharing nell’ultimo anno lo ha fatto meno di una volta a settimana, numeri non molto diversi da quelli di altri mezzi di trasporto come auto e motorini in condivisione. 

Questi dati suggeriscono più un utilizzo occasionale, dettato da situazioni contingenti, piuttosto che un utilizzo pianificato e pienamente inserito nelle abitudini di spostamento. Esiste però anche un piccolo numero di utilizzatori (fra il 2 e il 4%, a seconda del mezzo preso in considerazione) che ricorrono allo sharing almeno quattro volte alla settimana.

VIAGGI INTERMODALI: DUE MEZZI DUE PROBLEMI?

Anche i viaggi intermodali, ovvero quelli che combinano mezzi pubblici e mobilità dolce (tragitti in bici o a piedi) sono una realtà comune per molti. Circa un quarto degli intervistati (24%) opta poi per spostamenti intermodali almeno una volta una settimana, il 4% quasi quotidianamente.

Si tratta di una scelta scoraggiata però da diverse difficoltà, soprattutto legate alle carenze del trasporto pubblico. Una maggiore puntualità e frequenza dei mezzi sono infatti i principali fattori che invoglierebbero i cittadini di Torino e dintorni a fare questa scelta di viaggio (21% di risposte per ciascuna delle due opzioni), un po’ meno decisivo sarebbe un prezzo più basso dei mezzi pubblici (17%). 

Restano in secondo piano i fattori legati alla tratta di mobilità dolce. Il 12% indica la possibilità di lasciare il proprio mezzo custodito in sicurezza, la stessa percentuale vorrebbe più piste ciclabili che facilitino la connessione con i mezzi. 

Infine, ottengono un 6% di risposte anche due opzioni legate alla sharing mobility, considerata poco disponibile e troppo costosa dagli intervistati, a testimonianza della presenza di un mercato potenziale per i mezzi in sharing fra coloro che li vorrebbero combinare con altri mezzi pubblici, e in generale della necessità di maggiore elasticità organizzativa richiesta da chi ha necessità di fare viaggi intermodali.

Le richieste e i dubbi dipendono anche dalle abitudini dei potenziali viaggiatori. A sperare in una maggiore puntualità del trasporto pubblico sono soprattutto gli utilizzatori abituali di questi mezzi, mentre chi utilizza spesso la bicicletta verrebbe incoraggiato da un costo più basso del trasporto pubblico e una maggiore frequenza, ma soprattutto da fattori legati alla bici stessa, come la sicurezza dei parcheggi e una maggiore disponibilità di corsie ciclabili.

Se confrontiamo le risposte di chi vive a Torino e chi vive fuori dal capoluogo, scopriamo che i torinesi sarebbero maggiormente incoraggiati da un aumento della sicurezza dei mezzi di trasporto pubblici, con riferimento in particolare alle stazioni e ai luoghi di attesa.

PARCHEGGIO E TRAFFICO SONO I PROBLEMI DI TORINO

Anche una mobilità funzionante ha le sue pecche. Ma se i problemi che affronta chi vorrebbe optare per viaggi intermodali sono legati soprattutto ai mezzi di trasporto pubblico, allargando lo sguardo alla mobilità in generale emergono i problemi legati in particolare alle auto.

Il problema indicato come prioritario dalla maggior parte dei cittadini (30%) è il traffico, seguito dalla disponibilità di parcheggi (27%). Segue una serie di questioni legate al trasporto pubblico, a cominciare dalla presenza di una unica linea della metropolitana (23%), la mancanza di trasporto pubblico in determinate ore (21%), la sicurezza del trasporto pubblico (19%) e il costo troppo alto di biglietti e abbonamenti (17%). Solo l’8% indica la mancanza di piste ciclabili come uno dei principali problemi. Numeri che non sorprendono anche alla luce del fatto che la maggior parte dei torinesi e degli abitanti della prima cintura si spostano principalmente in auto.

Confrontando torinesi e abitanti delle zone limitrofe, i primi sono più scontenti per gli orari dei mezzi e la sicurezza delle stazioni e dei luoghi di attesa, i secondi invece lamentano la carenza di parcheggi in città.

Si tratta di difficoltà che possono anche portare a limitare gli spostamenti che si vorrebbero fare. Il 23% degli intervistati (soprattutto abitanti nel comune di Torino) afferma che almeno una volta ha dovuto rinunciare a recarsi in un posto a causa di difficoltà dello spostamento, e il 5% afferma che questo succede spesso, a testimonianza dei disagi provati da alcuni cittadini e dei margini di miglioramento della mobilità torinese, soprattutto quando si parla di trasporto pubblico.

Le principali cause di rinuncia sono infatti i tempi di percorrenza troppo lunghi (31%) e la mancanza di opzioni di trasporto pubblico (28%), ma queste percentuali salgono in modo significativo fra chi utilizza abitualmente i mezzi pubblici.

NON SOLO LAVORO: PERCHÉ SI SPOSTANO I TORINESI?

Una volta capito come e con quali difficoltà si muovono i torinesi, l’indagine di Youtrend ci aiuta a capire anche i motivi degli spostamenti. Il 71% degli intervistati si muove almeno una volta alla settimana per sbrigare commissioni o per altre necessità, il 61% per motivi di svago e tempo libero, il 55% per vedere amici o familiari, il 34% per motivi di lavoro o studio. Quest’ultima voce impatta molto a causa della frequenza degli spostamenti, dettata chiaramente dalla necessità di recarsi sul posto di lavoro: il 17% compie spostamenti per questo motivo almeno quattro volte alla settimana. 

Nota metodologica

Sondaggio condotto con metodologia mista C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interview), C.A.M.I. (Computer Assisted Mobile Interview), C.A.W.I. (Computer Assisted Web Interview). Campione di riferimento 805 casi rappresentativi della popolazione maggiorenne residente a Torino e nella prima cintura, indagata per quote di genere ed età incrociate, stratificate per area di residenza e condizione occupazionale. Le interviste sono state realizzate tra il 3 e il 7 giugno 2024. 

Errore campionario: +/- 3,5%, con un intervallo di confidenza del 95%.

Torna in alto