Intermodalità: elettrico e micromobilità protagonisti
Marco Saltalamacchia (CEO Gruppo Koelliker) ci guida nel processo evolutivo del trasporto cittadino e commerciale nelle città italiane
Il tessuto urbano sta evolvendo, Koelliker ha come focus la nuova intermodalità cittadina. Quali sono le vostre proposte per i prossimi anni?
“È un’evoluzione che investe Milano in primis ma che conoscono tutte le grandi città a livello globale. Il processo costante di urbanizzazione porta crescenti fasce di popolazione a usufruire dei centri urbani che diventano sempre più ricchi di offerta di ogni genere – commerciale, culturale e professionale. Pensiamo a Milano: sono tante le persone che utilizzano la città non solo per viverla ma anche per lavorarci o visitarla. Un processo in cui l’automobile ha sempre avuto un ruolo centrale e che inevitabilmente si lega al tema dell’uso del territorio e del suolo.
Le risposte, quindi, a un uso più intelligente sia del suolo che dell’automobile nel contesto urbano sono molteplici. Prima fra tutti, portare il prodotto auto al bisogno a cui risponde, cioè lo spostamento. La nostra scelta è molto chiara come lo è il nostro impegno e investimento nei riguardi della micromobilità e della mobilità elettrica per l’ultimo miglio. Non dimentichiamoci infatti che nelle città non ci sono solamente gli utenti finali – i cittadini, i professionisti – ma anche il traffico merci, e quindi la dimensione della consegna domiciliare, ormai una realtà quasi quotidiana delle nostre vite.”
Rimaniamo su Milano. La città vede la presenza di diverse tipologie di servizi che abilitano un trasporto multimodale delle persone attraverso molteplici mezzi di trasporto: privati, pubblici (tram, autobus, metropolitana) e di sharing (biciclette, scooter e monopattini). Qual è lo stato dell’arte del trasporto multimodale in città delle persone?
“Il trasporto multimodale si poggia sempre di più su infrastrutture digitali. Possiamo dire che il trasporto diventa veramente tale nel momento in cui ogni singolo utente ha piena visibilità di tutte le alternative disponibili per spostarsi. Oggi questi sistemi esistono, sono entrati pienamente nella nostra vita quotidiana, pensiamo a tutti quelli di navigazione che permettono in tempo reale di identificare i percorsi ottimali, di evitare le congestioni del traffico o quantomeno studiare strategie alternative. Questo è il backbone dell’infrastruttura; ora su questo bisognerà fare due passi successivi: il primo è mappare il traffico in tempo reale per conoscere i percorsi possibili; il secondo è lavorare sulle modalità di utilizzo. Noi crediamo che lo sharing sia una delle soluzioni migliori negli ambiti urbani e che la combinata tra car sharing e micromobilità sia quella vincente, utilizzando meno auto o comunque solo quella che serve nel momento del bisogno.”
Koelliker da sempre è stato anticipatore e importatore in Italia di nuovi marchi, l’attenzione è verso i veicoli commerciali elettrici grazie anche alle vostre numerose novità. Quali sono le strategie in merito?
“Crediamo molto nel trasporto merci sostenibile. Abbiamo un partner molto forte, Maxus del gruppo SAIC, che negli anni ha arricchito la propria offerta con prodotti di livello altissimo. Stiamo lanciando sul mercato i nuovi modelli eD7 ed eD5 di Maxus, che si aggiungono allo storico eD9; in arrivo anche novità di prodotti principalmente elettrici che saranno la risposta più adatta all’esigenza della logistica moderna, ormai diventata individuale: parlo della consegna porta a porta. L’utilizzo del veicolo commerciale elettrico nei centri urbani è assolutamente una modalità di elezione perché sono chilometraggi relativamente bassi e perché il percorso è circolare, tornando sempre al punto di partenza.”
A tale riguardo, che rapporti avete con i corrieri in Italia?
“Ottimi con più corrieri italiani. Alcuni nostri clienti del mondo della logistica dell’ultimo miglio sono con noi dall’inizio e sono stati i primi a rivolgersi all’elettrico anche in epoche non sospette, perché questo tipo di operatore ha la perfetta consapevolezza del vantaggio che comporta un tale mezzo, a partire dai risparmi evidenti. Il problema dell’infrastruttura è molto relativo perché mediamente questi veicoli in una giornata non percorrono più di 200/250 km, rimanendo abbondantemente all’interno delle autonomie che proponiamo con la nostra gamma. Ci sono quindi ottime ragioni per adottare mezzi commerciali elettrici.”
Il passaggio successivo sarà anche quello dell’elettrificazione, come già realtà in alcuni comuni, di tutti i mezzi per la raccolta dei rifiuti?
“Il Pnrr prevede importanti fondi proprio per questo scopo. Se ci sono dei mezzi che dovrebbero avere la priorità per questa evoluzione sono sicuramente gli elettrici perché partono da un deposito e ci tornano. Quindi il tema dell’infrastruttura diventa secondario e i chilometraggi sono bassi.”
Questo modello, che già vediamo nella città di Milano, è esportabile anche in altre città italiane? Quali sono i prossimi passi?
“Sicuramente. Se passiamo da Roma, Torino, Bologna, tutte le grandi città urbane vivono le stesse problematiche; presentano caratteristiche peculiari, sono tracciati urbani antichi, talvolta medievali. Dobbiamo però avere a disposizione dei mezzi che possano dare risposte ai temi dell’inquinamento, dell’occupazione del suolo, della lentezza del traffico: una risposta che prescinde dalla dimensione della città. Non è necessario vivere in una megalopoli per capire cosa significa gestire o meno il traffico urbano. Al netto dell’aspetto dimensionale è un problema che investe la maggior parte dei cittadini.”
Una nuova mobilità per esigenze che cambiano. Cosa chiedono oggi le persone?
“Il rapporto con la mobilità, soprattutto per i giovani, è più utilitaristico e meno emotivo di quanto lo fosse per le generazioni passate. Un elemento che emerge sempre di più a cui bisogna dare una risposta efficace, economica ed efficiente. È un processo in itinere che viviamo ogni giorno: stiamo passando da un rapporto tradizionale di ‘commercianti di ferro’ a quello di service provider, quindi di aziende che offrono servizi di mobilità. Questa è la direzione che abbiamo intrapreso da tempo e nella quale continueremo a investire.”
Marco Saltalamacchia
Nato a Roma nel 1961, si è laureato in Scienze statistiche ed economiche presso l’Università di Palermo e ha conseguito un Master in Business Administration presso la Scuola di direzione aziendale Bocconi di Milano. Con una vasta esperienza nell’industria automobilistica, la sua carriera in questo settore è iniziata nel 1991 nel Gruppo Renault, dove ha ricoperto ruoli di leadership nelle vendite, nel marketing e nel post-vendita sia in Italia che in Germania. Nel 2001 è entrato a far parte del Gruppo FCA, ricoprendo il ruolo di Fleet and corporate business Vice President e di Presidente di FIAT Auto V.A.R. SpA. Nel 2002 è entrato a far parte di BMW Italia, dove ha ricoperto il ruolo di Presidente e Amministratore delegato fino al 2006, quando è diventato Senior Vice President della Regione Europa del Gruppo BMW. Negli ultimi dieci anni è stato Chief Commercial Officer di Natuzzi e ha fondato GEMS Business & Investment Consulting, che opera nei servizi di consulenza aziendale e strategica. Attraverso questa impresa ha contribuito alla creazione di diverse iniziative, tra cui Doctor Hail SpA, specializzata nei danni da grandine ai veicoli. Dal 2021 ricopre la carica di Executive Vice President & CEO del Gruppo Koelliker.