2030: TORINO VERSO LA NEUTRALITÀ CLIMATICA
L’Assessora Chiara Foglietta (Comune di Torino) ci guida verso il percorso trasformativo di innovazione della città
Già nel 2011 Torino ha raccolto la sfida lanciata dalla Commissione europea candidandosi a divenire una smart city, una città che nel rispetto dell’ambiente ha la capacità di produrre alta tecnologia, ridurre i consumi energetici degli edifici, promuovere trasporti puliti e migliorare in generale la qualità della vita dei suoi abitanti. Quanta strada è stata fatta da quel lontano 2011?
“Dal 2011 la strada percorsa è stata molta. Non tanto e non soltanto nello sviluppo di progetti digitali in ambiti diversi del vivere urbano, che pure sono stati condotti ad esempio grazie ai Fondi Strutturali. Pensiamo per esempio alla digitalizzazione di diversi servizi al cittadino dal Mude al Portale del Cittadino; ma anche lo sviluppo, fra i primi in Europa, di sistemi intelligenti di trasporto per la gestione della mobilità pubblica e privata, via via implementati negli anni tramite 5T.
Oltre a questo, Torino dal 2016 ha investito in modo convinto in politiche e iniziative di innovazione aperta, che consentono di trasformare le sfide del territorio in occasioni di co-sviluppo e sperimentazione con imprese, ricerca e società civile secondo il modello del Living Lab. In questo senso Torino City Lab, lanciato nel 2018 e ancora attivo, ha agito con l’obiettivo di fare di Torino un territorio attrattivo per l’Italia e l’estero di attività di ricerca e innovazione a valore aggiunto, creando opportunità di crescita e sviluppo per le imprese e buona occupazione per i nostri giovani, favorendo il trasferimento tecnologico, e inoltre, catalizzando risorse ed energie nuove e favorendo un clima propizio alla generazione di idee particolarmente vivo e attrattivo.”
Quali sono le fondamenta del progetto Torino Smart City? Gli obiettivi iniziali sono stati raggiunti?
“La visione di una smart city come laboratorio sempre aperto, a sostegno della pianificazione e della visione dell’ente ha raggiunto e superato i suoi obiettivi. Con la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino – CTE next, finanziata dal Mimit e co-finanziata dal territorio, Torino ha rafforzato il suo ruolo come catalizzatore dell’innovazione urbana e sociale; ha ampliato le funzioni offrendo, in raccordo con diversi partner tecnici, servizi di accelerazione e trasferimento tecnologico su tematiche di interesse per la città rivolti a imprese, startup e Pmi; si è dotata di una sede fisica di raccordo con attori dell’innovazione ma aperta a giovani, studenti, cittadini; ha realizzato un’infrastruttura tecnologica 5G multi servizio per promuovere il testing in campo e ampliato il programma di urban testing; ha rafforzato le attività di animazione e pensiero diffuso in raccordo con soggetti come OGR Torino, offrendo servizi in ricaduta agli oltre 15 acceleratori internazionali e rafforzando il posizionamento internazionale di Torino che sta salendo nei ranking internazionali fra i più promettenti ecosistemi per startup.”
E adesso?
“Ora occorre canalizzare energie interne ed esterne verso la più grande sfida che spetta alla città, ovvero quella della transizione ecologica verso la neutralità climatica al 2030. Torino nel 2022 è stata selezionata fra le 100 European Climate Neutral Mission Cities e a marzo ha inviato il proprio Climate City Contract per ricevere ufficialmente il labeling europeo per questo percorso. Il Climate City Contract contiene impegni seri articolati sulla base di un approccio science-based, grazie alla collaborazione con Energy Center di Politecnico di Torino, in settori quali: efficienza energetica e promozione della produzione da fonti rinnovabili; decarbonizzazione dei trasporti; riduzione dei rifiuti urbani e spinta a processi anche industriali di economia circolare; promozione della rinaturalizzazione delle aree urbane; rafforzamento di progetti digitali a supporto; coinvolgimento dei cittadini e del territorio.”
Quali benefici tangibili ne hanno tratto – e ne continuano a trarre – i cittadini?
“I benefici sono tangibili. L’offerta di servizi pubblici digitali è decisamente aumentata per professionisti e cittadini ma anche la loro facilità d’uso. Sono migliorate la qualità e l’efficienza energetica di edifici pubblici, monitorati oggi con un capillare sistema di facility ed energy management. Ingenti gli investimenti nelle periferie, con azioni sia sul miglioramento della qualità dello spazio pubblico e con misure di adattamento e mitigazione climatica ma anche con azioni immateriali di promozione sociale culturale, approccio che è in una fase di rafforzamento grazie ai finanziamenti Pnrr e PN Metro Plus con Torino Cambia.”
Il settore della smart mobility è in continua evoluzione. Sempre nuovi modelli, nuovi sistemi digitali, nuove infrastrutture. La città di Torino rimane in prima linea?
“Il caso della mobilità è particolarmente significativo. Ad oggi, la Centrale per la mobilità di Torino, gestita da 5T, svolge attività di monitoraggio e di controllo del traffico, gestisce sistemi di enforcement come la Zona a Traffico Limitato di Torino, raccoglie dati in tempo reale e fornisce servizi di info mobilità ai cittadini attraverso il servizio Muoversi a Torino, avvalendosi di una rete infrastrutturale capillare costituita da 300 incroci centralizzati per il controllo del traffico, 1000 sensori per la misurazione dei flussi di traffico, 71 telecamere di monitoraggio del traffico, 43 varchi di ingresso all’interno della Zona a Traffico Limitato (ZTL) e 25 pannelli di infotraffico.
La presenza di un’infrastruttura pubblica così articolata e tecnologicamente avanzata per la gestione della mobilità è stata determinante per designare Torino tra le prime città in Italia nella sperimentazione nazionale delle smart road, ovvero la guida autonoma e connessa in un contesto urbano. La guida cooperativa autonoma e connessa e il MaaS sono gli ingredienti del nuovo Living Lab ToMove, appena partito grazie a un finanziamento di oltre 10 milioni nel contesto del programma nazionale MaaS4Italy, gestito dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dal Mit.
TOmove consentirà di co-disegnare e pilotare nuovi servizi di TPL autonomo demand responsive, nuovi modelli di consegna di merci di ultimo miglio con flotte di robot autonomi nonché strumenti predittivi di supporto alla pianificazione della mobilità. Soprattutto, consentirà di rafforzare il posizionamento di Torino su questi temi ma anche di pilotare e co-progettare con la cittadinanza servizi di mobilità urbana sempre più efficienti e sostenibili.”
L’ingresso della tecnologia nel settore degli “stili di vita intelligenti” è cruciale per affrontare le sfide urbane. Siamo pronti?
“Siamo pronti. Il cambiamento deve necessariamente coinvolgere non solo le istituzioni ma anche il territorio e i cittadini. Ecco perché tutti i progetti citati non potranno prescindere da processi di coinvolgimento di comunità cittadine e di stakeholder. ToMove ha già avviato un processo di ascolto con le categorie vulnerabili. Il Climate City Contract è stato co-progettato e partecipato da stakeholder pubblici e privati. Non solo le giovani generazioni ne sono state protagoniste, ma prosegue il percorso di sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza.”
Chiara Foglietta, 40 anni, Dottoressa di Ricerca in Ingegneria biomedica, Assessora della Città di Torino con deleghe alla Transizione ecologica e digitale, alle Politiche per l’ambiente, Innovazione, Energia, Viabilità e Trasporti. Già consigliera comunale della Città di Torino, vice capogruppo del Pd, attivista per i diritti sociali e civili, lavora nel mondo della sanità con uno sguardo all’innovazione.