La mobilità integrata è il motore di uno sviluppo urbano “intelligente”
La città di domani è già realtà con Future Mobility Campus Ireland: un ecosistema smart per tecnologie di veicoli connessi e autonomi. Ne parla Marco Santucci, CEO di Jaguar Land Rover Italia
La digitalizzazione arriva ovunque, si sa. E le nostre città stanno attraversando una profonda trasformazione per diventare più “intelligenti” e attente alle esigenze dei cittadini. Un elemento chiave di questo cambiamento è la mobilità urbana, che sta diventando sempre più connessa, tecnologica e sostenibile.
L’intermodalità è al centro di questa rivoluzione. Combinare in modo semplice diverse modalità di trasporto – come auto elettriche, mezzi pubblici, biciclette e servizi di sharing – permette di creare un ecosistema di mobilità integrato che risponde meglio alle necessità di spostamento delle persone. E, in questo contesto, l’elettrificazione dei veicoli gioca un ruolo fondamentale. Le auto a zero emissioni in fase di utilizzo, insieme alla digitalizzazione dei servizi di mobilità, consentono infatti di ridurre l’inquinamento e rendere più efficienti e convenienti gli spostamenti urbani. Incentivi e politiche ad hoc saranno essenziali per accelerare l’adozione di questi mezzi eco-compatibili.
In Italia e in Europa, molte città stanno già sperimentando soluzioni all’avanguardia per la mobilità del futuro. Nuove infrastrutture per la ricarica elettrica, corsie preferenziali per i mezzi pubblici e sistemi di bike e car sharing integrati permettono di migliorare la qualità della vita nelle aree metropolitane, rendendole più vivibili, sostenibili e connesse.
Questo processo di trasformazione richiede però un approccio olistico che coinvolga tutti gli attori – istituzioni, aziende e cittadini – per costruire insieme le smart city del domani, in cui la mobilità integrata sia il motore di uno sviluppo urbano più intelligente e attento all’ambiente.
Possiamo dire che in una smart city il futuro urbano è già presente perché parliamo di centri che diventano sempre più “intelligenti”, alcune città hanno già cominciato a investire nell’integrare l’intelligenza artificiale generativa con tutte le tecnologie digitali e sensori già presenti nelle città, nei servizi e nelle infrastrutture urbane. L’obiettivo? Migliorare l’efficienza e la vivibilità a beneficio di cittadini e imprese, non solo per vivere meglio il presente ma soprattutto per consentire anche alle future generazioni di fare altrettanto.
Ma cosa significa esattamente “smart city”? Secondo la Commissione europea, una città intelligente si caratterizza per alcuni elementi chiave: reti di trasporto urbano efficienti e interconnesse; approvvigionamento idrico e smaltimento rifiuti ottimizzati; sistemi di illuminazione e riscaldamento degli edifici più efficienti. Ma anche un’amministrazione cittadina più reattiva e interattiva con i cittadini; spazi pubblici più sicuri e vivibili.
In altre parole, una smart city impiega le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) per migliorare la qualità della vita, l’efficienza e la competitività, garantendo al contempo la sostenibilità per le generazioni future.
Ora, come funziona concretamente una città intelligente? Al suo cuore c’è lo scambio dei dati, ci sono dispositivi IoT (Internet of Things) come sensori, luci e contatori connessi. Questi dati vengono poi utilizzati per ottimizzare le infrastrutture, i servizi pubblici e le attività quotidiane, aumentando sicurezza, fluidità del traffico e protezione ambientale. Alcune soluzioni tecnologiche chiave includono il trasporto pubblico elettrico a zero emissioni, l’illuminazione stradale intelligente, la diffusione del Wi-Fi pubblico e sistemi di e-government. Tutte tecnologie abilitanti di un modello di sviluppo urbano più sostenibile e attento alle esigenze dei cittadini.
I vantaggi di una smart city sono molteplici: dall’aria più pulita ai costi energetici ridotti, dal minor inquinamento a uno sviluppo economico più solido. Senza dimenticare il ruolo cruciale delle smart city nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
E parlo di queste cose perché Jaguar Land Rover ha già realizzato una piccola smart city, nell’ambito di un progetto per lo sviluppo di un hub di mobilità del futuro in Irlanda. La nostra azienda si è unita infatti ad alcune delle principali società di software, mobilità e telecomunicazioni per realizzare il Future Mobility Campus Ireland (FMCI), un innovativo banco di prova per tecnologie di veicoli connessi e autonomi.
Questo sito di 12 km di strade pubbliche fornirà l’infrastruttura e le competenze necessarie per raccogliere dati dai sensori, simulare diversi scenari di traffico e testare nuove tecnologie legate alla guida autonoma, alla connettività e all’elettrificazione dei veicoli.
La Jaguar I-PACE elettrica è uno dei veicoli protagonisti di questi test, contribuendo allo sviluppo delle ambizioni di Jaguar Land Rover nel campo della mobilità del futuro: veicoli autonomi, connessi, elettrici e condivisi, con l’obiettivo di rendere la società più sicura e sostenibile.
E sono tutte cose già realizzate perché questa città è già dotata di sistemi avanzati di localizzazione, gestione e controllo dei dati, nonché di prototipi a guida autonoma. Sono inclusi anche incroci intelligenti, strade connesse, parcheggi autonomi, punti di ricarica per EV e collegamenti con infrastrutture stradali e aeree.
Jaguar Land Rover è il partner principale di questo progetto e collabora con aziende leader come Cisco, Seagate, Renovo, Red Hat e Mergon nello sviluppo di questo innovativo banco di prova. Ma non solo: la vicinanza al nostro già esistente hub ingegneristico di Shannon rappresenta un vantaggio strategico per l’azienda automobilistica. Insomma, la smart city è già realtà.